Elena Linari

AS ROMA NEWS FEMMINILE LINARI – Elena Linari, giocatrice della Roma Femminile, ha parlato a Goal.com del cammino stagione delle giallorosse e anche della Nazionale italiana.

“A Coverciano ci sono stati tanti cambiamenti, a partire dall’aumento dello staff. Ora è molto più numeroso, ci sono molte persone nuove che prima non c’erano. Anche questo è un segnale di crescita del movimento, perché grazie a loro migliora il nostro livello. Le competizioni che ci attendono devono certificare questa crescita, l’ultimo Europeo non è andato bene, ora ci aspetta il Mondiale. E poi il passaggio al professionismo. Fare del calcio il nostro lavoro permette di concentrarci solo ed esclusivamente su quello, cosa che prima non potevamo fare”, ha detto parlando dell’Italia.

“Non credo di avere più esperienza di lei, ha fatto un percorso alla Torres in cui ha vinto tutto e ha giocato la Champions League – le sue parole su Elisa Bartoli, capitano della Roma . Sia alla Roma sia in Nazionale per me lei è un esempio da seguire, ho un grande rapporto e grande rispetto per lei. Ha scelto di lasciare la Fiorentina per la Roma quando quest’ultima non era niente. Si è tolta la soddisfazione di vincere Coppa Italia e Supercoppa, ha giocato all’Olimpico e ora speriamo di poterle regalare altri trofei. Li merita per l’umiltà che dimostra e per quel carattere “romanaccio” che non ci permette di essere mai appagate. Lei è così, non molla mai un centimetro”.

“Non sono romana, ma da quando sono qui ho iniziato ad amare i colori, la città e i tifosi della Roma. Mi sento una di loro. Chiaramente non ho provato le stesse emozioni di Elisa (Bartoli, ndr), ma è stata una grandissima emozione giocare all’Olimpico – ha aggiunto ricordando la sfida di Champions League col Barcellona . La Roma ha creato un ambiente identico a quello di quando gioca la squadra maschile, è stato emozionante poter giocare su un campo calcato da grandissimi campioni come Totti, De Rossi, Montella… Batistuta? Quando è andato via da Firenze per la Roma, l’ho seguito anche in giallorosso. Ha segnato la mia crescita come calciatrice anche se poi adesso gioco in difesa”. “E’ stato un evento che spero si replichi più spesso, ha dimostrato quanto la gente ci tiene al nostro movimento. Abbiamo affrontato una squadra fortissima, forse la migliore in Europa. Ma per essere stata la prima partita per tante di noi in Champions, non ho rimpianti – ha continuato -. Non abbiamo mollato e abbiamo provato a fare il nostro gioco sia all’Olimpico sia al Camp Nou. Non sempre ci è riuscito, ma non abbiamo rimpianti. Il divario si è visto, ma è emersa anche la nostra grande voglia e la nostra mentalità”.

“Volevo vivere un’esperienza fuori dall’Italia e ho deciso di trasferirmi. Sono stati due anni pesanti, non ho trovato la continuità che avrei voluto. Ma ero comunque scettica all’idea di rientrare, non sentivo di aver dato tutto quello che potevo all’estero e perché in Italia avevo lasciato un calcio che non mi soddisfaceva. Sono tornata e l’ho fatto nella migliore delle società, che mi ha messo al centro di un progetto presente e futuro. A Roma ho trovato una società vogliosa di fare della femminile una realtà importante e lo sta dimostrando – ha proseguito sulla sua esperienza all’estero e sull’arrivo alla Roma . Sono stati sviluppati tanti settori che non conoscevo: quello della comunicazione, uno staff di fisioterapisti e preparatori di primo livello. Un ambiente dove poter e dover crescere”.



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