AS ROMA NEWS FEMMINILE SERTURINI – Annamaria Serturini, calciatrice della Roma Femminile, è intervenuta a La7 parlando della sfida di Champions League contro il Barcellona giocata all’Olimpico. Queste le sue dichiarazioni:
La gara all’Olimpico contro il Barcellona?
“Eravamo 39.454, spero che sia solo l’inizio e che queste partite possano rappresentare una crescita per il calcio italiano. È stata un’emozione unica e spero davvero che ci saranno altre occasioni di questo genere, lo vogliamo fortemente”.
Cosa è rimasto di Roma-Barcellona?
“Emozione e rammarico perché, alla fine, negli ultimi 15’ abbiamo avuto cinque occasioni e almeno una potevamo concretizzarla. Abbiamo affrontato il Barcellona che è tra le più forti in Europa, dobbiamo ripartire dal secondo tempo con la consapevolezza di poter fare bene perché lo abbiamo dimostrato”.
Il Barcellona?
“Sicuramente il livello del Barcellona è davvero alto, vederlo da fuori fa davvero paura, ma ancora di più se ci giochi contro. Ti stressano tantissimo con il pallone, bisogna essere brave fisicamente ma anche super veloci mentalmente nell’adattarsi, altrimenti ti fanno male”.
Che considerazioni avete tratto dopo Roma-Barcellona?
“Sicuramente si sa che il Barcellona abbia un livello alto, però questa gara ci ha dato la consapevolezza che possiamo arrivare ai loro livelli con tanto lavoro. Loro sono giocatrici fortissime e fenomenali, ma con tanto lavoro un giorno arriveremo al loro livello, lo spero per noi e per le tante calciatrici che stanno nascendo”.
Avete trovato qualche punto debole nel Barcellona?
“Sinceramente, se l’affrontiamo come negli ultimi 20-25 minuti, qualcosa possiamo fare. Forse abbiamo rinunciato a giocare nel primo tempo, forse per l’emozione, la mancata esperienza internazionale. La parola chiave sarà il coraggio, il coraggio di provarci e sarà un’emozione grandissima anche al ritorno. Sarà una soddisfazione enorme giocare a Barcellona con i tifosi al seguito, dobbiamo fare quello che possiamo fare. Spero che riusciremo a fare divertire le persone”.
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