Roma, il sogno Ancelotti: cosa servirebbe per convincerlo ad accettare

AS ROMA NEWS ANCELOTTI ALLENATORE – L’idea di vedere Carlo Ancelotti sulla panchina della Roma stuzzica tifosi ed ex bandiere del club. Francesco Totti, nel corso di un’intervista, ha dichiarato: “Alla Roma vedrei bene Ancelotti, ma tanto non viene. Se dovesse accettare, chiederebbe di cambiare tutta la spina dorsale della squadra”.

Un’ipotesi affascinante, ma realizzabile solo a determinate condizioni. Ancelotti, con una carriera già ricca di successi, non avrebbe nulla da chiedere al calcio, se non togliersi lo sfizio di allenare la squadra della sua città. Ma per farlo, servirebbe un progetto ambizioso, che vada oltre le attuali difficoltà della Roma.

Difesa da ricostruire: i precedenti di Ancelotti

Uno dei primi nodi da sciogliere sarebbe la difesa, reparto in cui la Roma è carente sia numericamente che qualitativamente. Le grandi squadre di Ancelotti hanno sempre avuto centrali di livello assoluto, spesso leader con la fascia da capitano: Ramos, Maldini, Costacurta, Nesta, Terry, Thiago Silva.

Al momento, l’unico difensore di caratura internazionale nella rosa giallorossa è Mats Hummels, ma la sua permanenza è tutt’altro che certa. Se la Roma vuole realmente convincere Ancelotti, dovrà investire su un centrale di spessore che possa garantire solidità alla retroguardia.

Centrocampo tra qualità e corsa: la base c’è, ma serve un salto di qualità

Ancelotti ha sempre sottolineato l’importanza di avere un centrocampo equilibrato, composto da giocatori capaci di correre o di fare la differenza. La Roma, in questo senso, potrebbe già avere una buona base con Paredes per la qualità e Koné per la corsa. Tuttavia, per fare un salto di livello servirebbe un innesto importante, e un nome su cui i giallorossi potrebbero puntare è quello di Davide Frattesi, sul quale si è inserito anche il Nottingham Forest.

Attacco di livello: Dovbyk è abbastanza per Ancelotti?

Nella sua carriera, Ancelotti ha sempre avuto a disposizione attaccanti di livello mondiale: Cristiano Ronaldo, Benzema, Drogba, Ibrahimovic, Lewandowski, Shevchenko, Crespo. Un’eredità pesante per Artem Dovbyk, che in questa stagione ha già dovuto reggere il confronto con Dzeko e Lukaku. L’ucraino spera di aver voltato pagina dopo il gol al Como, ma per convincere un tecnico come Ancelotti servirebbe una continuità di rendimento diversa.

Il mercato degli attaccanti è sempre in movimento, ma difficilmente la Roma potrebbe presentarsi con Lorenzo Lucca come punta di riferimento e sperare di attrarre l’allenatore del Real Madrid.

Il fattore dirigenziale: una Roma più forte fuori dal campo

Oltre alla squadra, la presenza di una dirigenza solida sarebbe cruciale per convincere Ancelotti. Il tecnico è abituato a un contesto strutturato come quello del Real Madrid, club che sa farsi rispettare in campo e fuori. I Blancos non perdono occasione per sottolineare il loro status, spesso scontrandosi apertamente con il presidente della Liga, Javier Tebas.

A Roma, un simile atteggiamento sarebbe impensabile, almeno fino all’eventuale passaggio di Claudio Ranieri dietro la scrivania. L’allenatore di Testaccio ha già dimostrato a Porto il carattere e la voglia di difendere i colori giallorossi anche davanti alle istituzioni.

Il sogno resta vivo, ma la Roma deve cambiare marcia

Ancelotti alla Roma è un’idea suggestiva, ma per trasformarla in realtà servirebbe una rivoluzione a livello di squadra, mercato e struttura societaria. Senza una squadra competitiva e una gestione più forte fuori dal campo, il sogno resterà solo tale. Ma se i Friedkin fossero disposti a un investimento importante, chissà che Carletto non possa davvero essere il tecnico della Roma del futuro.