NEWS AS ROMA LUCA PELLEGRINI – Luca Pellegrini, terzino della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali tematici del club giallorosso prima dell’allenamento pomeridiano.
Come stai? Hai cominciato con la squadra dopo le sofferenze…
Si, sono contento per l’inizio della stagione. Mi sento bene ed era quello che volevo, speriamo di continuare così.
Che sensazioni hai avuto? Hai giocato bene col Latina…
“Dopo un anno un po’ così la voglia deve esserci se un calciatore ha fame di fare qualcosa di importante. Sto bene ma posso ancora crescere molto, siamo all’inizio del ritiro, è il decimo giorno ed è l’inizio. Dobbiamo continuare a spingere”.
La guarigione non è solo fisica, ma anche psicologica…
“La paura è legittima, ma il calcio è uno sport di contatto ed i contrasti ci stanno. E’ stato uno dei problemi minori”.
Durante gli infortuni ci si lega a qualche compagno, a qualcuno…
“All’inizio a parte i preparatori, mi sono legato tanto con Emerson con cui ho passato tutta la riabilitazione e poi con Rick (Karsdorp, ndr), con cui ci siamo spronati l’un l’altro. E’ vero, l’infortunio aiuta in queste cose, certo era meglio in campo, però va bene così”.
Ci sono vicino a te Tonetto e Candela, due terzini storici della Roma…
“Li conosco bene. Ho solo da imparare da loro, a inizio carriera sto prendendo qualcosa da tutti e guardo anche i loro video”.
Sei sempre stato un predestinato. La famiglia quanto conta per arrivare a certi risultati?
“Tanto. Perché la mia forse non ha mai sbagliato niente: ha sempre fatto tutto al momento giusto, dette le cose quando doveva dirle. Devo ringraziare anche papà, non volevo dirlo ma alla fine… (ride, ndr)”.
Gli potrai dire a Kolarov di riposarsi qualche volta…
“Alex per me è un esempio, oltre che per il ruolo per la persona che è, per come affronta le cose. Riguardo al riposo, magari qualche partitella vorrà saltarla anche lui no? Sono contento di avere uno come lui davanti, così posso migliorare in maniera esponenziale soprattutto come persona, perché per me viene prima l’uomo del calciatore”.
Non tutti si aspettavano la stagione che ha fatto Kolarov…
“Lui è un professionista. E’ vero che l’età conta, ma lui ha dimostrato di essere l’eccezione che conferma la regola, non c’è per forza un’età per giocare bene a calcio”.
Hai avuto la percezione che la società crede tanto in te?
Non avessi avuto queste sensazioni non sarei stato qui, è grazie al mister e al direttore che hanno speso parole importanti per me e sono cose che valgono più di una firma sul contratto. La fiducia la senti a pelle, ti danno senso di sicurezza e dicono le cose come stanno. Per me questo va oltre tutto, l’impressione ce l’ho avuta eccome.
Un giornalista della BBC ha fatto uno studio con cui spiega che il ruolo degli esterni è quello che è cambiato di più nel calcio. E’ così diverso giocare in una difesa a tre o quattro?
“Cambiano i compiti, ma sono d’accordo sul ruolo. Basta vedere partite di qualche anno fa per capire come è cambiato questo ruolo. Però sono d’accordo è diverso anche giocare a quattro o cinque dietro”.
Le catene laterali sono importanti nel modulo del mister…
“Vi assicuro che corriamo tutti. Poi c’è chi fa più o meno fatica, ma dipende dal ruolo e dalle caratteristiche del calciatore. Il terzino corre abbastanza, ve lo posso confermare”.
C’è un terzino che ti è piaciuto al Mondiale? Oppure uno a cui ti ispiri?
“Uno che mi è piaciuto e che non mi aspettavo facesse così bene è stato Lucas Hernandez della Francia. Nel club ha un mostro sacro come Marcelo davanti, vorrei un giorno essere forte come lui. Però Hernandez mi ha impressionato molto, solido in fase difensiva, spinge. Mi ha stupito”.
Chi ti ha stupito dei nuovi? Chi è il tuo compagno?
“Fino a ieri Mirko, ero in camera con lui. Dei nuovi tutti, Kluivert lo conoscevo, mi ha impressionato Coric non me lo aspettavo. Santon e Pastore sono affermati, per me la novità è Coric è quello che mi ha impressionato più di tutti”.
Obiettivo della stagione?
“Fare il meglio possibile”.
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