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Editoriale

Roma, Mourinho tradito dai suoi veterani: è il momento di affidarsi allo Special One

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AS ROMA NEWS LUDOGORETS EUROPA LEAGUE MOURINHO – E’ inutile girarci troppo intorno: gli eroi di Tirana, della vittoria storica della Conference League, hanno voltato le spalle a Josè Mourinho. Lo Special One è troppo intelligente e navigato per non averlo capito. Per questo cerca di gettare acqua sul fuoco, ma la sostanza non cambia. Da Pellegrini a Mancini, passando per Cristante, hanno giocato una partita orribile ieri sera contro il Ludogorets, una squadra modesta che ha messo in più della Roma solo la corsa e la grinta.

Alla Roma sono mancate le giocate del proprio capitano, la cattiveria di Gianluca Mancini (che ormai non prende nemmeno più ammonizioni…) e le geometrie di Cristante, che sembra un brutto anatroccolo rispetto a quello sontuoso che aveva scandito i ritmi della scorsa stagione con Mkhitaryan. Purtroppo Dybala predica nel deserto: anche ieri la Joya ha provato ad illuminare il campo di patate di Razgrad (a proposito, è vergognoso vedere quel terreno di gioco in competizioni europee) con le sue immense giocate che ricordano, con le dovute proporzioni, i lanci di prima di Totti. Clamoroso, ma anche indicativo, se non inspiegabile, il gol sbagliato da Pellegrini che tenta il pallonetto a tu per tu co Padt invece di piazzare il pallone ad inizio ripresa per l’1-0.

E Belotti? Cosa ci aspettavamo di più da un giocatore che ha fatto 3 mesi di preparazione da solo con un personal trainer? E’ già tanto che abbia fatto un tempo e qualche minuto. L’autonomia del Gallo è questa, migliorerà di partita in partita, ma non può essere al massimo. Bene Shomurodov, ennesima intuizione di Mourinho, che entra e segna subito l’1-1. E pensare che stava per andare al Bologna e che fino all’ultimo giorno di mercato la sua cessione era molto probabile. Come succede sempre, anche nella vita, lo sport non è da meno e il tempo di riscatto arriva per tutti.

Mourinho avrà già capito dall’alto della sua esperienza e dei suoi 26 titoli in 22 anni di carriera che non può più fare affidamento su alcuni giocatori, perchè sono i primi ad essere rimasti a Tirana oppure sul pullman del Circo Massimo a festeggiare. Come ha detto giustamente il gm Tiago Pinto, la Conference è un capitolo chiuso, è stata vinta con merito, ma non dobbiamo rischiare di fallire un appuntamento importante come ha fatto l’Italia di Mancini. A proposito, anche il Ct si è affidato fino all’ultimo a coloro che lo avevano fatto trionfare all’Europeo, salvo poi ricredersi dopo l’eliminazione clamorosa dal Mondiale. I veri allenatori capiscono questi momenti in anticipo: Mourinho lo avrà percepito da molto tempo lasciando a casa Abraham e Karsdorp, che comunque potevano servire. Al netto degli infortuni fisici, l’anno scorso non avrebbe mai rinunciato ai due. Non sorprenderebbe, dunque, che contro l’Empoli si possa vedere una vera e propria rivoluzione, non solo tattica, ma anche di uomini.

In questo momento Mou ha bisogno di gente motivata e non di mezze figure. Si riparta da Dybala, dall’imminente ritorno di Zaniolo e da Bove o Camara a centrocampo che, quando sono entrati ieri in campo, hanno dato quella vivacità che la coppia Matic-Cristante non aveva mai dato. Ci dobbiamo affidare a Mourinho: lui sa come si fa. E’ l’unico a non essere in discussione.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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