AS ROMA NEWS NORYS – Ryan Norys, capo dell’area ricavi della Roma, ha parlato in una intervista a Off The Pitch del lavoro che sta facendo con i giallorossi paragonandolo alle sue vecchie esperienze e proiettandosi sui progetti futuri della società.

Queste le sue dichiarazioni: “Quando lavori a Roma, vivi a Roma e respiri Roma, respiri questo club perché è il vero club della città. Quando lavoravo nei Dodgers in America avevano più di 90 milioni di dollari solo in entrate da sponsorizzazioni. Dopo aver vinto due volte le World Series, si poteva essere un po’ più aggressivi sul mercato. Con la Roma, invece, siamo molto più strategici non solo nel mantenere la cultura e l’etica del club a livello locale, ma anche nel portare avanti il messaggio, nel coinvolgere i nostri tifosi nel viaggio con noi senza alienarli o farli sentire come se non fossero la cosa più importante“.

Se si guarda a come era il club quando sono arrivato, era molto locale. Era molto Manchester City. Questa era la loro cultura e i loro valori. La Roma – non per fare un paragone – è molto simile, nel senso che dobbiamo essere sensibili ai prezzi da un certo punto di vista, in quanto ci rivolgiamo direttamente ai tifosi. Quest’anno abbiamo fatto un lavoro straordinario perché abbiamo abbassato i prezzi dei biglietti. Siamo passati a un modello di prezzi più dinamico e questo significa che possiamo praticamente attirare tutti i tifosi. Abbiamo avuto quattro o cinque partite con oltre 63.000 persone. Abbiamo avuto più di un milione di tifosi. Credo che sia stato il più grande degli ultimi dieci, quindici anni in termini di numero di tifosi venuti allo stadio“.

Sugli obiettivi con la Roma: “Quello che vogliamo fare è passare dalla proprietà intellettuale e dall’ospitalità a una comprensione profonda delle esigenze e degli obiettivi commerciali dei potenziali nuovi partner. Nell’ambito di questo processo, i dati, la visibilità e i dati in generale saranno la chiave di volta di tutte le nuove proposte di sponsorizzazione che metteremo a punto e creeremo. Obiettivo? Cambiare il modo in cui il club ha operato storicamente e portarlo in questa nuova era, vedo parallelismi con il PSG anche se loro hanno avuto tante sponsorizzazioni. Una delle prime cose che ho fatto è stata un’analisi del pubblico dei tifosi che ha riguardato più di 100 punti di contatto diversi, in modo da poter identificare non solo dove si trovano i nostri fan dal punto di vista sociale, ma anche chi può effettivamente guardare le nostre partite nei mercati internazionali“.

Sul nuovo stadio: “Non conosco a fondo la situazione. Una cosa è certa: il gruppo proprietario è davvero ambizioso e qualsiasi club al mondo trarrebbe beneficio dalla costruzione di un nuovo stadio“.



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