AS ROMA NEWS MOURINHO – Josè Mourinho non lo ha mai nascosto: il 4-2-3-1 è il suo modulo preferito, ma per necessità e dare una stabilità alla squadra è dovuto tornare sui propri passi e passare alla linea a tre.
Da sempre è stato il modulo più utilizzato dallo Special One: “Il 4-2-3-1 è il mio preferito, ma una cosa è quello che preferisci, un’altra è cosa hai a disposizione”. Nella disastrosa sconfitta di Venezia la scorsa stagione aveva fatto l’esordio la difesa a tre, poiché l’assetto a 4 aveva portato a 8 vittorie, 5 sconfitte e un pari nelle prime uscite tra campionato e coppa.
Dal match contro i lagunari il 3-4-2-1 non è mai stato cambiato, portando in dote la storica Conference League contro il Feyenoord a Tirana. Con la Sampdoria a causa delle assenze di Ibanez, Kumbulla e Mancini, Mourinho ha riproposto il suo marchio di fabbrica. Risultato: tre gol fatti, clean sheet e aggancio alla zona Champions. “Mi è piaciuta la coppia Smalling-Llorente, perché Diego ha un’altra cultura col pallone, gioca meglio tra le linee, gioca meglio lungo”.
Davanti la coppia Matic-Wijnaldum ha dominato il centrocampo e, forse, Mourinho l’aveva immaginata proprio così la sua prima Roma in estate. Difficile però ipotizzare un ritorno alle origini. Ibanez e Mancini non si toccano e dal match con il Torino torneranno a giocare insieme al gigante inglese.
Per stessa ammissione di Mourinho, la Roma ha un problema con il terzino destro. Celik è fuori dalle gerarchie e Zalewski soffre troppo da esterno basso. La difesa a tre tornerà, ma Mou esce dalla gara dell’Olimpico con tre punti e qualche certezza in più. Quando avrà la necessità e in base all’avversario potrà cambiare modo di giocare senza adattare i calciatori in ruoli non proponibili in base alle loro caratteristiche.
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