La situazione è precipitata in appena nove giorni. Prima del derby tutto sembrava possibile, dopo la debacle in Francia tutto sembra perso. E a Trigoria è già tempo di ‘ora o mai più‘ perché nelle prossime uscite la Roma si gioca la stagione, e Spalletti si gioca la Roma. Il tecnico ha legato alla vittoria la sua permanenza in panchina, ma il cammino dei giallorossi in Coppa Italia ed Europa League passa adesso attraverso una difficile doppia rimonta. Il primo tentativo è fissato per giovedì prossimo, quando all’Olimpico si presenterà il Lione forte del 4-2 conquistato in casa. Lacazette e compagni si sono costruiti il vantaggio con un secondo tempo all’insegna di fisico e tecnica, qualità che anche la Roma credeva di possedere fino al successo sull’Inter. La bella prestazione di San Siro, però, piuttosto che caricare la squadra l’ha svuotata nel corpo e nella mente. Per questo il messaggio di Spalletti al gruppo dopo il ko continentale (“bisogna fare di più“) rischia di cadere nel vuoto.
In tanti infatti hanno la lingua di fuori per la stanchezza. Dzeko e Nainggolan d’altronde hanno superato la soglia dei 3000 minuti giocati, e sono seguiti a ruota da Peres, Strootman, Fazio e Manolas. Il sestetto tira la carretta da mesi e adesso semplicemente non ne ha più. Il problema è che Spalletti è arrivato a spremerli o per mancanza di scelta (non c’è un altro centravanti con le caratteristiche del bosniaco) oppure perché non completamente soddisfatto dal rendimento dei potenziali sostituti. Vermaelen, Mario Rui, Paredes, Perotti, El Shaarawy – per non parlare di Gerson o Grenier, acquisto di mercato finora del tutto inutile – sono alternative più sulla carta che nella realtà dei fatti. In una gara senza storia come quella dell’Olimpico col Villarreal hanno deluso tutti, costringendo di fatto Spalletti a puntare sempre sugli stessi uomini nel momento decisivo della stagione. Insomma, una rosa ristretta non tanto nei numeri quanto nel rendimento di alcuni singoli molto al di sotto delle aspettative di inizio stagione.
A Palermo domenica sera, complice un turnover obbligato, toccherà però proprio a loro chiudere la serie di sconfitte consecutive. Spalletti non chiede altro che i tre punti per tenere a bada il Napoli e respirare un po’ in vista della prima rimonta cerchiata sul calendario. Rimonta che sugli spalti potrebbe essere spinta anche da Pallotta, atteso nella Capitale la prossima settimana. Il presidente aveva fissato il viaggio per occuparsi del nuovo stadio a Tor di Valle, ma in agenda ci sarà spazio anche per un faccia a faccia col tecnico toscano. Sul tavolo il suo futuro a Roma.
(Ansa)
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