Nella giornata di oggi il responsabile di Romagiallorossa.it, Marco Violi, è stato minacciato e insultato pesantemente tramite twitter. Questa la nota dell’editore e direttore responsabile del portale:

“E’ bastato un mio innocente tweet sul mio personale profilo (“No allo stadio di Pallotta, sì allo Stadio della Roma”) per scatenare il putiferio. Non mi sarei mai aspettato tanta importanza. Non mi sarei mai aspettato una reazione così veemente dei tifosi della Roma che per me con il tifo non hanno nulla a che fare. Sono stato insultato, minacciato privatamente, hanno addirittura insultato mio padre che è morto da diversi anni. Solamente per aver detto la realtà delle cose. Tutto questo mi porta ad una scelta drastica: o continuare a dire la verità, ovvero che questo stadio non è della Roma e non lo sarà mai, prendendomi gli insulti di coloro che non sanno guardare oltre il proprio naso, oppure a fare il copia-incolla della vergognosa campagna di stampa pro stadio di Pallotta per meri interessi di giornalisti compiacenti ed editori contro il M5S. Sono una persona seria, vera e schietta, per cui non mi farò manipolare da nessuno. Nemmeno dalla sceneggiata di Spalletti che su Sky fa il pagliaccio parlando proprio oggi, casualmente, dello stadio con Mangiante. “Siparietto” degno del miglior Totò e Peppino. Mancava solo la “Malafemmena” Raggi e saremmo stati a posto. Ma capisco anche che devo continuare: soprattutto per rispetto della mia intelligenza e poi per la gente che segue giornalmente Romagiallorossa.it. L’odio da tastiera non serve a niente, dimostra solamente le vostre enormi frustrazioni (e mi riferisco a chi mi ha insultato pesantemente a cui seguiranno azioni legali da parte mia). La mia pazienza ha superato il limite e dovete stare molto attenti ad atteggiamenti e parole. Volete uno stadio che non è della Roma? Prego, accomodatevi. Ma poi non lamentatevi tra qualche anno quando accadranno determinate cose. Romagiallorossa.it non molla assolutamente e non si piega a determinate persone. A certi teatrini non siamo abituati. Siamo abituati alla legalità e all’onestà”.

P.S: Ad esultare alla fine sarò io quando riceverò i soldi del risarcimento per le vostre minacce. E saranno tanti…



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