A Centro Suono Sport è intervenuta l’ex presidente della Roma Rosella Sensi per fare gli auguri a Francesco Totti e raccontare qualche aneddoto. Ecco le sue parole:

“A Francesco faccio tanti auguri, non tanto professionali perché su quello che dimostra e ha dimostrato non c’è niente da dire, ma di tanta serenità, che a volte ti fanno mancare tante persone”.

Lo vede come dirigente Francesco Totti?
“Ce lo vedo si e no, ma tanto fermo non lo riesco a vedere, anche se sempre così pacato. Lo vedrei più come dirigente operativo che rappresentativo”.

Una caratteristica caratteriale che l’ha reso grande?
“Sicuramente l’umiltà, la testardaggine tipicamente romana e la determinazione che ha caratterizzato tante altre persone che sono arrivate in fondo. Non basta essere bravi, bisogna anche essere determinati per saper superare tante difficoltà. Ricordo l’episodio del 2006, quando ebbe quell’incidente bruttissimo ma che non gli pregiudicò la partecipazione ai Mondiali e non è da tutti. Oltre alle qualità che il Signore gli ha donato e le tante persone come mamma Fiorella, che gli sono state sempre vicino, ha contato la determinazione ad arrivare. Quell’anno fece tantissimo per arrivare ai Mondiali, con la sua testardaggine tipica dei romani quando devono arrivare a quello che vogliono”.

Ci sono state delle volte in cui vi siete arrabbiati l’uno con l’altra?
“Non ci sono mai stati litigi così forti. Ognuno ha espresso sempre il suo carattere ma a memoria non ci sono mai state arrabbiature così forti. Lui è spesso stato sornione o taciturno ma mai sopra le righe”.

L’hanno criticata per il famoso contratto, ma hanno fatto in tempo a farne altri due e ne chiedono un terzo. La fa sorridere questa cosa?
“Ricordo due momenti particolari del rapporto con Francesco: uno quando papà, nei suoi ultimi momenti di vita, volle festeggiare il compleanno in ospedale con lui e Vincenzo (Montella ndr), e poi il contratto di 5 anni per cui i venni criticata tantissimo. Non tanto per quello che venne scritto dalla stampa che non commento, visto che di me fu detto tutto e il contrario di tutto, ma da personaggi importanti e quotati che mi stavano facendo fare un errore gravissimo. Quel giorno quando ci sedemmo a firmare il contratto gli dissi: “Francesco stiamo facendo un regalo alla Roma contro tutto e tutti” e lui aveva il suo solito sorriso sornione. Oggi mi farebbe piacere se qualcuno ammettesse il proprio errore, non farebbe male”.



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