Walter Sabatini

AS ROMA NEWS SABATINI – Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, torna a parlare dei giallorossi a margine della presentazione del suo libro “Il mio calcio furioso e solitario“, andato in scena all’auditorium del Maxxi nella capitale. Tanti gli spunti offerti durante la chiacchierata: da José Mourinho a Dybala, passando per qualche consiglio di mercato a Tiago Pinto. Queste le sue dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport:

“Nei miei sei anni di Roma sono stato vittima dell’ossessione per questa squadra e continuo ad esserne vittima seppur se in maniera più diluita. Ho sofferto tantissimo per non aver mai vinto uno scudetto in questa città, continua ad essere un dolore lancinante”.

Situazione Mourinho-arbitri?
“Questo succede perché stiamo parlando di Mourinho, ci sono soggetti destinati ad attirare attenzioni spasmodiche e lui è uno di quelli. Ci ha costruito una carriera, a torto o a ragione. L’ha costruita ovviamente con i trofei ma anche grazie a questa capacità. Devo ammettere che in parte ha ragione a porsi in un certo modo quando si tratta di parlare della classe arbitrale, è stato bersagliato parecchio da quando è tornato in Italia. Anche in Europa League, durante la finale, la Roma è stata defraudata e su questo non ci sono dubbi. Ammetto però che certi atteggiamenti che fa tenere alla sua panchina io li odio. Quando ero alla Salernitana le proteste della Roma hanno condizionato il direttore di gara, facendoci uscire sconfitti dall’Olimpico”. 

Su Mourinho e la finale di Europa League
“Contro il Siviglia la Roma avrebbe meritato la vittoria. Grazie alla lettura e alle capacità del suo allenatore era riuscita a mettere la partita nel verso giusto, schierando e rischiando Dybala che teoricamente non avrebbe neanche potuto giocare. Una delle migliori capacità di Mourinho è sempre stata quella di capire i giocatori e le situazioni. Questo allenatore è la più grande garanzia che ha la Roma. Gli rinnoverei il contratto, a condizione che abbia realmente voglia di restare e non capirei un’eventuale titubanza: l’amore che ha trovato nella Capitale non lo ritroverà mai più, neanche se dovesse scegliere di andare a fare il ct del Portogallo”.

Dybala e l’eredità della maglia numero 10?  
“La maglia numero 10 è di Francesco. In questo momento Paulo è l’unico vero campione che ha la Roma, ma la 10 appartiene a Totti”. Sono convinto che Dybala resterà alla Roma, lui è un ragazzo intelligente ed è il primo ad essere consapevole di aver bisogno di almeno un’altra stagione per superare tutte le sue probabilmente fisiche. Anche lui sa di aver trovato un pubblico che lo ama e lo incita incondizionatamente, sarebbe un folle ad andarsene”

Sul mercato della Roma?
“Prenderei un paio di centrocampisti e una prima punta profonda. Scamacca è un giocatore forte, ma deve mettere ancora qualcosa a posto. L’ho conosciuto nel settore giovanile di Trigoria, prima di trasferirsi in Olanda a causa di qualche cattivo consiglio”



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