Patrik Schick, attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista al Match Program del club giallorossi parlando della sfida contro il Liverpool.
La Roma ha dimostrato di saper gestire bene i doppi impegni ravvicinati di campionato e Champions, lo ha fatto con la Spal e poi sabato con il Chievo.
“Lazio e Inter erano in lotta con noi, ma noi abbiamo portato a casa sei punti preziosi.
Contro la Spal non era facile, ma abbiamo fatto una buona prestazione; contro il Chievo la gara è sempre stata sotto il nostro controllo, abbiamo giocato bene e fatto quattro gol. Ora aspettiamo il Liverpool”.
Due gol nelle ultime due partite, è ormai alle spalle il periodo complicato?
“Spero di sì, ho passato momenti difficili ma ora sono felice di aver finalmente fatto due gol. Mi sento molto meglio, voglio andare avanti così e continuare a segnare”.
Aveva ragione il mister: serviva soltanto il gol per sbloccarla?
“Forse sì, avevo bisogno di fare qualche gol, ora sono più tranquillo. Ho lavorato tanto e insieme alla condizione è venuto il gol”.
Che rapporto ha con il mister?
“È una brava persona, parliamo tanto e per me molto importante avere un dialogo con lui. Devo ancora ringraziarlo per la fiducia che mi ha dato”.
La sua è stata una stagione travagliata. Quali sono stati i motivi o comunque le difficoltà maggiori che ha incontrato?
“Il problema maggiore è stato l’infortunio. Quando sei infortunato non puoi fare nulla, solo terapia, non puoi andare in campo e sei fuori dal gruppo dei compagni. Per me è stato un momento duro non poter fare nulla. Oggi posso dire di essere felice che i brutti momenti siano passati”.
Juventus-Roma: gol sbagliato all’ultimo minuto. Cosa ha provato, cosa ha pensato in quei giorni?
“È vero ho sbagliato un gol che sarebbe potuto essere pesantissimo. È stata una grande delusione per me ma così è il calcio, può succedere a tutti. Nei giorni dopo ci ho pensato molto ma oggi è solo un ricordo lontano”.
C’è qualcuno che si sente di dover ringraziare per averla supportato nel primo periodo a Roma?
“I medici. Sono sempre stati con me e mi hanno spronato a non mollare”.
Dopo quasi una stagione passata a Roma che idea si è fatto della città e dei tifosi?
“Prima di venire ad abitare a Roma non mi aspettavo la città così viva. Mi piace molto il calore dei tifosi, c’è una grande atmosfera anche fuori dal campo. È stata una bella sorpresa per me, inaspettata”.
Ci prova a descrivere Patrik Schick. Che giocatore è?
“Non mi piace parlare di me… Sono un uomo tranquillo”.
Lei ha giocato con Cassano alla Sampdoria: in un’intervista a Roma TV l’ex giallorosso ci ha detto che lei è un giocatore fortissimo.
“È venuto a trovarci prima della gara contro il Barcellona. Erano otto mesi che non ci vedevamo e mi ha fatto molto piacere. Antonio è una bravissima persona, gli voglio bene, abbiamo parlato un po’ e mi ha detto che qui a Roma farò una grande carriera”.
L’intesa in campo con Dzeko migliora di partita in partita?
“Sì è vero, contro il Chievo sono andati in gol tutti gli attaccanti, io Edin e Stephan. Stiamo prendendo confidenza per giocare insieme”.
Con Dzeko parlate ceco?
“Sì vero, Edin ha giocato in Repubblica Ceca dieci anni fa e parla molto bene la mia lingua. Negli spogliatoi e anche in campo parliamo ceco”.
Tornando alla sfida con il Liverpool, ci sarà un Olimpico sold out: è una responsabilità o una carica in più?
“Come contro il Barcellona, ci sarà una atmosfera splendida. Se possibile con il Liverpool sarà ancora di più”.
All’andata, il Liverpool è stato superiore per quasi tutta la gara, a parte gli ultimi 20 minuti che hanno mostrato anche qualche punto debole. È da lì che deve ripartire la Roma?
“Sicuramente sì, alla fine abbiamo visto che dietro non sono così forti come in attacco. Abbiamo la possibilità di fare tre gol in casa”.
Qual è stato l’ingrediente vincente contro il Barcellona che potrebbe tornare utile con il Liverpool?
“Secondo me dobbiamo andare in campo senza paura, con grande cattiveria e grande coraggio”.
Sean Cox: Il pensiero non può non essere rivolto al tifoso irlandese…
“Il mio pensiero e quello dello spogliatoio è per la famiglia di Sean. Non deve succedere, è solo calcio e ci deve essere rispetto tra tutti”.
Chiudiamo con un fioretto: cosa sarebbe disposto a fare per un gol qualificazione mercoledì?
“Mi potrei tagliare i capelli cortissimi”.
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