Tania Di Mario, capitano del Setterosa che ha ottenuto l’argento alle Olimpiadi di Rio, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’emittente radiofonica ufficiale della Roma per parlare della sua fede giallorossa. Queste le sue parole:
Come si fa a essere tifosi della Roma dopo 20 anni a Catania?
“Sono nata romanista perché mia mamma è romanista, in famiglia siamo 50 e 50 e non vi dico per che squadra tifano mio padre e mio fratello (ride, ndr). Ovviamente ho iniziato ad amarla da piccolissima, è una cosa che non può cambiare“.
Qual è il tuo primo ricordo?
“Ricordo la Roma del secondo scudetto, mia madre mi portò in giro in macchina, con le bandiere. Ricordo la bandiera fuori dal finestrino“.
Sei riuscita ad andare allo stadio?
“Qualche volta ho avuto la fortuna di andarci, adesso che sarò più libera può darsi che lo farò”.
Nel Settebello la Roma è ben rappresentata dai Presciutti, nel Setterosa oltre a te chi è tifoso della Roma?
“La mia compagna Federica Radicchi. Lei ha giocato più anni di me a Roma, poi si è spostata. Ora gioca a Messina, ma anche lei è romanista. Anche il mio allenatore è della Roma“.
È meglio avere l’allenatore laziale o romanista?
“Partiamo dal presupposto che l’allenatore laziale è stato un incubo, mi ricordo che mi portava a casa dopo gli allenamenti a Roma e mi faceva sentire l’inno della Lazio perché sapeva che ero romanista, era una brutta persona! Me l’ha fatto pesare e me lo fa pesare, se perdiamo con la Lazio lo sottolinea. È stato bello averne uno della Roma, ma ovviamente li voglio vicino per altri motivi“.
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