AS ROMA NEWS SMALLING – Il difensore inglese è un vero punto di riferimento, per Mourinho e per i suoi compagni. Un elemento indispensabile per la Roma, nonché uno dei giocatori più affidabili in ambito europeo. Certezza di cui si sono accorti tutti, tranne Southgate. Il popolo capitolino in ogni caso si godrà ancora a lungo la sua esperienza ed efficacia.
Un muro insuperabile
Chris Smalling sta per iniziare la quinta stagione con la maglia della Roma. Inoltre, ha appena rinnovato il contratto, prolungandolo sino al 2025. Notizie più che positive, dato che stiamo parlando di un campione che in questi ultimi anni si è preso il comando della difesa e non l’ha più lasciato.
Quando pensiamo a Smalling, possiamo tirare in ballo e riassumere tutte le doti più significative per chi occupa il suo delicato ruolo. Forza fisica, intelligenza nel capire dove posizionarsi e dove arriverà il pallone, capacità di contrastare le intuizioni dell’avversario di turno, grande stacco di testa, carisma da trasmettere ai compagni di reparto, volontà di far male anche nell’area avversaria. Il londinese classe 1989 possiede queste caratteristiche, dalla prima all’ultima. Le ha sempre avute, le ha messe in mostra nelle nove stagioni con la prestigiosa maglia del Manchester United e le ha ulteriormente solidificate da quando nel 2019 è arrivato a Roma.
Una statistica ha mostrato come, nell’annata da poco conclusa, seguita online match dopo match nei prospetti delle scommesse Serie a, Smalling si sia imposto al top dei principali campionati europei per percentuale di duelli vinti. Dato che certo non sorprende chi segue con costanza le sue prestazioni. La giornata storta può capitare a chiunque, ci mancherebbe, e i problemi fisici sono sempre dietro l’angolo, ma quando sta bene Smalling è un baluardo, spesso frustrante per gli attaccanti altrui. Se le stagioni di Mourinho si sono contraddistinte in particolare per la compattezza difensiva, grandi lodi vanno proprio ascritte a Chris: una roccia, un muro giustamente amato dai tifosi, abile anche a far crescere il rendimento di chi gli gioca vicino.
Decisioni inspiegabili
L’unica persona che pare non essersi proprio accorta di tutto ciò, risponde al nome di Gareth Southgate. Il selezionatore della nazionale inglese si ostina a non convocare Smalling (la sua ultima presenza risale al 2017), e non l’ha preso in considerazione nemmeno per i Mondiali in Qatar, in prima fila lo scorso inverno nelle quote calcio, preferendogli elementi parecchio sopravvalutati come Maguire. I motivi di questo ostracismo sono ignoti, sebbene Southgate abbia già ampiamente dimostrato la sua mediocrità e inadeguatezza per una panchina così importante come quella inglese.
Comunque, da un punto di vista prettamente egoistico, il popolo della Roma non se ne fa un cruccio, avendo anzi così la possibilità di godersi Smalling a tempo pieno, senza rischi di ulteriori affaticamenti e infortuni.
In Italia, ma anche in Europa, pochi difensori sono continui e affidabili come lui. Se la Roma ha vinto la Conference League, e ha poi sfiorato la super doppietta continentale con la finale persa solo ai rigori contro il Siviglia, tanto merito è del centrale di origini giamaicane.
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