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Spadafora: “Insisterò per il calcio in chiaro. I club sono troppo indebitati”
Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha parlato a Rai2 tornando sul tema della riapertura del campionato e concentrandosi anche sulla questione dei diritti televisivi e della trasmissione in chiaro degli eventi calcistici. Queste le sue parole:
E’ stato accusato di non essere amico del calcio. Prima ripartirà la Coppa Italia per terminarla entro il 17
La preoccupazione continua a esserci, ma non c’è voglia di andare contro il calcio. Mi viene solo da sorridere a riguardo. E’ stato un atto di solidarietà del governo perché mentre eravamo alle prese con i morti e con le bare mi venivano fatte pressioni riguardo il calcio. Mi ha fatto piacere che sia stata accolta la nostra richiesta sulla Coppa Italia. Sarà bello essere il 17 all’Olimpico per la finale di Coppa Italia. Dobbiamo però fare attenzione perché ancora non siamo fuori dalla crisi.
La Serie B e la Serie C avranno lo stesso protocollo?
Sì, quando ieri abbiamo fatto l’incontro con la Federazione erano presenti anche i rispettivi presidenti federali. La Serie C ha manifestato alcune difficoltà di gestione e anche a livello economico. Sarà però responsabilità della federazione gestire il tutto.
La proposta di mandare in chiaro la Diretta Gol è stata accolta freddamente. Insisterà?
Questo sicuramente. Abbiamo una necessità sanitaria e dobbiamo evitare che l’apertura del campionato implichi assembramenti, evitando che ci si raggruppi per vedere le partite. Abbiamo anche registrato delle rimostranze di alcune tifoserie organizzate. Non vuol dire certo trasmettere tutte le partite in chiaro, ma dobbiamo dare un segnale. Non escludo un intervento normativo per aumentare la disponibilità e per mediare tra i broadcaster. Cerco sempre il dialogo tra le parti.
C’erano delle richieste da parte dei giocatori per non iniziare?
Sì e le dichiarazioni di Tommasi lo certificano. Il governo ha scelto una linea di coerenza dall’inizio e all’interno della lega ci sono state posizioni divergenti. Ora auspico che ognuno si assuma le sue responsabilità. Spero che il prima possibile sia possibile incontrare i broadcaster per trovare un accordo. Le società sono estremamente indebitate e vivono in una bolla. Per questo il calcio va riformato e ci muoveremo in tal senso.
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