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Spadafora: “Serve intesa sul protocollo, altrimenti il governo darò lo stop al calcio”
Ieri Spadafora ha parlato di “sentiero sempre più stretto” per la ripartenza della Serie A. Il ministro dello Sport stamattina è intervenuto a “Mi manda Rai 3”. Queste le sue parole.
Cosa si sente di dire ai cittadini?
Stiamo facendo il massimo in una situazione che nessuno era preparato ad affrontare. Ora abbiamo le idee più chiare sui riscontri negativi sulla pandemia, nel prossimo decreto le misure saranno più mirate e precise.
Si poteva concedere qualcosa in più in termini di apertura?
No, anzi. Il comitato tecnico-scientifico avrebbe concesso qualcosa in meno per evitare una seconda ondata di contagi. Torneremo alla normalità nei limiti del possibile.
Le pressioni per riaprire il campionato sono forti. A che punto siamo?
Faccio un appello per finire qui le polemiche. Il calcio dev’essere simbolo di leggerezza e passione e deve dividerci solo per il tifo. In questi giorni il comitato tecnico-scientifico sta incontrando le parti dello sport per avere approfondimenti sul protocollo. Se questo protocollo troverà un accorgo tra Figc e comitato, si potrà ripartire con gli allenamenti. Altrimenti sarà il governo a decretare la fine del campionato, per fare in modo che il calcio paghi meno danni possibili.
Cosa potremo fare come attività sportive all’aperto?
Sarà consentito nei parchi alle solite distanze di sicurezza. Dobbiamo fare il possibile affinché ognuno rispetti le regole. È anche un test per vedere se poi possiamo aprire altro. Proporremo entro l’inizio della prossima settimana le linee guida per tutti i centri sportivi. Se il comitato dovesse validarceli, speriamo di poter inserire già dal 18 maggio la riapertura di questi centri.
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