Luciano Spalletti, in conferenza stampa, ha parlato anche di Pjanic e del suo rapporto con il giocatore bosniaco. Queste le dichiarazioni del tecnico toscano

Sotto l’aspetto mentale quanto può essere fondamentale vincere domani? E quanto potrebbe togliere? Pjanic?
I risultati sono tutto nel calcio, nell’esasperazione del nostro calcio. Quello che è un risultato ti permette di lavorare con entusiasmo addosso, di gestire meglio, cambia totalmente la prospettiva del lavoro. Noi vogliamo riuscire a dare più forza al nostro futuro al nostro cammino. Andiamo a giocarla le intenzioni giuste, poi si fanno le valutazioni. Quando abbiamo giocato a Torino Pjanic è venuto a mangiare con noi in ritiro. Ogni tanto Radja e gli altri me lo passano quando ci parlano: “Mister, c’è il suo amico..”. Avete ragione voi, ho provato a far battere le punizioni a Maurizio Timperi, ma Pjanic le tira meglio. Avete fatto di tutto per tentare di farci litigare però ho dimostrato a lui la mia stima.Dipende come lo si fa sentire: io lui l’ho fatto sentire uno importantissimo per la nostra squadra, ho litigato con tutti per farlo giocare davanti alla difesa con De Rossi, dandogli le chiavi della costruzione di quella Roma lì. La realtà non è nel titolo, la realtà è questa, è una persona squisita sotto tutti gli aspetti, con lui ho un buonissimo rapporto, ho parlato di altre cose quando era qui. Ci ha dato tantissime soluzioni perché è un campione vero, un campionissimo, lui era al centro della qualità del gioco e ci sarebbe ancora se fosse qui. Quando abbiamo scherzato era un bello scherzare, perché la stima da parte mia è totale, ma è reciproca anche da parte sua.



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