Tiene banco ancora la questione Francesco Totti. Il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, ha lanciato una provocazione oggi in conferenza stampa: “Se Totti non giocherà il prossimo anno nella Roma, io non sarò più il tecnico dei giallorossi”. Questo il video della parte finale della conferenza in cui si parla del capitano romanista:

Ha cambiato idea su Totti? Cambierà qualcosa sulla squadra?
Ho sempre la stessa idea su Francesco. Purtroppo Francesco viene usato, in maniera sbagliata per me: anche lui lo avverte questo involontariamente. Io non voglio togliere niente al giocatore, ripartiamo da lì. Da quello che è stato il discorso lo scorso anno. Io sono arrivato, gli ho parlato apertamente dentro il mio ufficio e poi si è partiti per un tragitto, un decorso. La squadra ha iniziato a far bene, lui aveva qualcosa da mettere, aveva un infortunio. La squadra ha avuto difficoltà nei primi 10 giorni e poi ha iniziato a fare bene nella ricerca che ho che è quella di riuscire a trovare altri riferimenti. Voi no, a voi interessa solo una cosa e la usate per creare distacco nella Roma. A prescindere si usa Francesco per spaccare la Roma: quando si da potere totale a una persona, non sento parlare bene di niente: la società, direttore generale, allenatore, ambiente anche se io dico che va bene ho dubbi sull’ambiente e l’ho sempre detta alla stessa maniera. Quelli che lavorano nella Roma non vanno bene, le macchine che si usano non sono celesti, non va bene niente. Ci sarà una cosa che vi va bene: hanno costruito uno spogliatoio nuovo, Pallotta si è dato da fare e ha speso soldi e ha investito in cose solide che rimarranno. Vogliamo scriverlo che ha fatto bene qualcosa. Su Francesco più di dire che è un genio che devo dire, ha una certa età e va gestito in una certa maniera. Sopratutto lui deve darmi una mano a far crescere giocatori importanti come lui, lui deve infondere questo modo di pensare di squadra. A voi interessa solo questo. Lo scorso anno ci ha dato un contributo fondamentale, come quest’anno quando ha giocato spesso per arrivare alla vittoria. Lo scorso anno la possibilità del preliminare l’ha creata anche la squadra. Quando uno scrive che l’ha creata solo lui fa già vedere da che parte sta. E’ così: io posso o devo far vedere che vado in una direzione e che ho obblighi. Il fine può anche essere totalmente diverso dagli obblighi che ho. E’ tutto lì il giochino. Francesco è un calciatore straordinario ma la Roma non vincerà mai niente se si ha solo Francesco. Non vincerà mai niente. Quella Roma che ha vinto, che c’erano altri calciatori straordinari, si viene fuori solo Francesco e si è vinto niente: lui vince perché è un grande calciatore e ha vinto tanto, ma da solo non basta. Il mio discorso è facile però poi è difficile e non va mischiata alla passione degli sportivi che è un’altra cosa. Fanno quello che vogliono, noi abbiamo il dovere di tirargli dentro un corpo solo, un entusiasmo di partecipazione con i nostri comportamenti. Deve essere evidente quelle che sono le nostre ricerche, disponibilità, volonta, professionalità La Roma deve essere anche altre cose, ne parlavo anche con lui a colazione. Stamani si è allenato prima della squadra: gli ho concesso questo per partecipare al funerale della zia. Per le situazioni familiari siamo disponibili. Abbiamo fatto colazione e ne abbiamo parlato. Radja ha fatto questo discorso qui perché è un modo corretto di prendere in evidenza quello che succede nello spogliatoio. Non ho niente contro Francesco, anzi ho cominciato da quest’anno dalla prima intervista a dire che siccome voi tutti avete scritto la sua ultima stagione, io non la vedo così. Lo dice il campo se sarà o no, voi mi volete attribuire una responsabilità che non voglio e non ho. Gli posso anche dire che io continuo a fare l’allenatore della Roma se c’è Francesco calciatore, se lui smette smetto anche io. Io ho il contratto solo per quest’anno e io come ognuno nel suo lavoro, che sia allenatore o direttore di giornali, bisogna smetta se non faccio risultati come tutti in questo mondo qui. Se il direttore di un giornale fa 15.000 tirature in meno in un giornale deve smettere perché non fa bene il suo lavoro. Se io non faccio vittorie devo smettere perché devo fare un altro lavoro. Siamo tutti figli di risultati

La mia domanda era propositiva
E’ stato utilizzato nel finale perché la squadra andava, aveva un corpo e una sostanza. Nessuno ha riconosciuto i meriti della squadra. Si sono dati i meriti solo quando Totti determinava qualcosa di importante, perché si vinceva grazie alle sue giocate, che però sono giocate che lui sa fare e mette del suo. La sostanza del girone di ritorno, il record di punti di un girone di ritorno lo ha determinato la Roma, non un calciatore solo. Io ho la stessa idea su Totti, anzi la miglioro: se Totti continua a giocare io sono l’allenatore della Roma, se Totti non gioca non sono l’allenatore della Roma



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