“La prima pietra arriverà nei tempi previsti, non ci sono preoccupazioni”. Così il patron James Pallotta a margine dell’incontro con la sindaca Raggi di questa mattina. Sul tema del nuovo impianto giallorosso è però arrivata la risposta del Codacons: “L’ultima parola sullo stadio della Roma non spetta a Pallotta ma, con ogni probabilità, alla magistratura – si legge in un comunicato -. Aspettiamo che il progetto definitivo venga presentato dal Campidoglio e poi lo valuteremo sul piano ambientale e legale. I pareri fin qui emessi dagli enti preposti lasciano intendere che l’area di Tor di Valle non abbia i requisiti per ospitare l’impianto, a causa della incompatibilità ambientale. Questo porterà con ogni probabilità a ricorsi in tribunale, con i giudici che dovranno pronunciarsi non solo sul nuovo progetto, ma anche sull’operato dell’amministrazione”.

L’associazione a difesa dell’ambiente prosegue: “Riteniamo quindi del tutto fuori luogo le affermazioni di Pallotta, perché ad oggi appare obiettivamente impossibile la realizzazione dell’opera a Tor di Valle. In ogni caso sul nuovo progetto dello stadio andranno acquisiti i pareri di legge aggiornati, compresi quelli ambientali, che dovranno essere presentati alla conferenza dei servizi. Non sarà quindi possibile chiudere la vicenda entro il 5 aprile e se la Conferenza dei servizi dovesse fingere di non trovarsi di fronte ad un progetto nuovo e completamente diverso dal precedente, sarà inevitabile il ricorso al Tar del Lazio per sospendere qualsiasi decisione sull’opera”.



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