NOTIZIE STADIO ROMA BERDINI – Paolo Berdini, ex Assessore all’Urbanistica di Roma, torna a parlare della Raggi, della relazione sul Politecnico di Torino e di conseguenza sul progetto stadio dei giallorossi. Queste le sue dichiarazioni a RomaToday.it:
La sindaca, basandosi proprio su questa relazione, ha annunciato che
il progetto si farà. Lei, al contrario, sostiene che è la sua condanna a morte.
Può spiegare meglio?
La relazione tecnica non fa altro che
confermare l’insostenibilità di una localizzazione come quella di Tor di Valle.
Sono molti i punti del testo in cui vengono usate parole inequivocabili: effetti
catastrofici e altri termini su questo stesso tenore. Ma la sorpresa si trova
verso le conclusioni del lavoro.
Quale sorpresa?
Il Politecnico era stato incaricato di
verificare la tenuta del sistema di mobilità del progetto ufficiale. Le
conclusioni della relazione non si limitano a questo. Suggeriscono infatti
alcune variazioni alla rete su ferro che non sono contenute negli elaborati
ufficiali ma sono solo il tentativo di suggerire una soluzione alle
problematiche emerse.
Per esempio?
Il Politecnico di Torino consiglia di
aumentare binari di fermata sia nella stazione di Tor di Valle della linea
Roma-Lido sia in quella di Magliana della linea ferroviaria Roma-Fiumicino.
Questo incremento permetterebbe di far transitare più convogli, con una
frequenza raddoppiata rispetto al progetto ufficiale dove i binari sono solo due
per ciascuna stazione. Siamo dunque di fronte ad una estensione del lavoro
ufficialmente richiesto e ad un progetto di mobilità che non è lo stesso
presentato alla conferenza dei servizi. Per dare concreta attuazione a quanto
scritto dal Politecnico è necessario avviare due nuove fasi procedurali.
Sta dicendo che, secondo lei, è necessario rimettere mano al progetto
e ripartire con l’iter autorizzativo?
Sì, per proseguire su questa
strada è necessario in primo luogo incaricare qualcuno di redigere un nuovo
progetto e di sottoporlo all’esame degli uffici pubblici competenti. In secondo
luogo, nel caso gli uffici ne dichiarassero la fattibilità, deve chiedere la
riapertura della conferenza dei servizi presso la Regione Lazio e iniziare di
nuovo l’iter approvativo. Il sindaco Raggi ha affermato che prima della fine
dell’anno aprirà il cantiere del nuovo stadio. Molto più prudentemente, alla
fine dell’anno potrà forse ripartire la nuova conferenza dei servizi. Sempre
ammesso che gli uffici comunali e delle Ferrovie ritengano la nuova proposta
percorribile.
Quali problemi potrebbero sorgere?
Prendiamo la
situazione della linea per l’aeroporto. Alla Magliana passano quattro convogli
all’ora per senso di marcia e fermano sui due binari esistenti. A questi quattro
si devono aggiungere i due treni veloci “Leonardo”, che ogni ora transitano
senza effettuare fermata. Sono sei treni ogni ora. Uno ogni dieci minuti. Siamo
sicuri che il raddoppio delle frequenze ipotizzato con i nuovi binari sia
compatibile con il funzionamento del sistema che collega la città al suo
aeroporto? È evidente che la proposta del Politecnico di Torino deve essere
inviata formalmente, e cioè attraverso un nuovo progetto, alle Ferrovie dello
Stato che dovranno esprimersi nel merito. Senza parlare del fatto che per
aumentare i binari si dovranno demolire edifici residenziali e produttivi. E’
scontato che i proprietari apriranno un contenzioso e non se ne verrà a
capo.
La relazione chiede di incrementare anche le corse della Roma-Lido.
Ha le stesse perplessità?
Anche per la Roma-Lido vale lo stesso
discorso. Con la proposta del Politecnico si passa dalla frequenza di un treno
ogni sette minuti prevista nel progetto ufficiale a quella di un treno ogni tre
minuti. Non può certo essere una conferenza stampa del sindaco Raggi ad
apportare una variazione così sostanziale. Ripeto, il nuovo progetto che sta
dietro alla relazione del Politecnico deve essere verificato dagli organi
competenti. La conferenza di servizi deve essere riaperta.
Ha presentato questa posizione nel corso di una conferenza stampa
insieme a due consiglieri di opposizione, Cristina Grancio e Stefano Fassina, a
comitati di cittadini e alle associazioni ambientaliste. L’amministrazione
Raggi, però, sembra decisa a proseguire. Avete strumenti per
opporvi?
Sono pronto a portare tutte le carte alla magistratura. E’
in gioco infatti una questione di legalità enorme. Capisco la disperazione della
giunta comunale, ma i progetti pubblici non si approvano in chat o in conferenza
stampa. Esistono procedure di legge e vanno rispettate. Sono convinto che il
sindaco Raggi non può portare in approvazione un progetto insostenibile come
afferma il Politecnico, ma se lo facesse non resterà che chiedere l’intervento
della Magistratura per bloccare una forzatura istituzionale inammissibile.
Raggi ha chiesto al Politecnico una relazione proprio per ottenere
una sorta di garanzia al progetto. Secondo lei ha sbagliato?
Ripeto,
la relazione e le successive dichiarazioni del sindaco Raggi rappresentano lo
stop definitivo al progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. Il fatto che
sia venuto dalla stessa amministrazione che si è così tanto impegnata per farlo
realizzare contro ogni logica, dimostra ancora una volta la mancanza di una
solida cultura di governo della città proprio a partire dai motivi che hanno
spinto la giunta ad affidare al Politecnico di Torino il compito di sbrogliare
un nodo inestricabile. Come è noto, l’inchiesta della magistratura ha
evidenziato che lo stesso proponente aveva fondati dubbi sulla tenuta del
sistema di accessibilità allo stadio.
Cosa avrebbe dovuto fare, secondo lei, Raggi di fronte a quanto
emerso dalle carte dell’inchiesta?
Alla luce di questo fatto
scandaloso, avrebbe dovuto buttare nel cestino il progetto e proporre una nuova
localizzazione per costruire lo stadio. Invece chiede ai docenti di Torino di
verificare quel sistema che preoccupava gli stessi redattori del progetto.
La richiesta di una nuova localizzazione è arrivata anche dai
comitati dei cittadini e dalle associazioni ambientaliste. Secondo lei è l’unico
modo per uscire da questa situazione?
Sono sei anni che la città è
bloccata su una localizzazione dello stadio insostenibile sotto il profilo
urbanistico. La relazione dell’Università di Torino che avrebbe dovuto risolvere
la questione, ha invece ulteriormente ingarbugliato le carte. C’è un solo modo
per risolvere la vicenda stadio: sedersi intorno ad un tavolo con la As Roma e
trovare un altro luogo. Del resto, era stata la stessa società proponente ad
indicarne più di una. Si riprenda quell’elenco e si trovi un’altra
localizzazione. E’ l’unico modo per fare lo stadio.
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