Il Comune di Roma, la Regione Lazio, le associazioni per i diritti dei consumatori Codacons e Cittadinanzattiva, il sindacato Asia-Usb. Sono questi i soggetti che oggi davanti al gup del tribunale della Capitale, Costantino De Robbio, si costituiranno parte civile nell’ambito del procedimento sulla costruzione del nuovo stadio di Tor di Valle e per cui nelle scorse settimane la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 15 persone, tra cui l’immobiliarista Luca Parnasi; l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi; l’ex assessore regionale, Michele Civita; il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni ed il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti. Il pm Barbara Zuin contesta, a seconda delle posizioni, i reati di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito. Oggi il gup, come viene riportato da AskaNews, preso atto delle istanze delle possibili parti offese ha rinviato alla prossima settimana e fissato altre due date per la discussione. La valutazione degli atti di causa, con le diverse proposte, potrebbe concludersi entro Pasqua.
Parnasi è ritenuto dai pubblici ministeri figura apicale dell’associazione a delinquere, che secondo l’accusa ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan, approvato, nell’ambito della conferenza dei servizi, nel febbraio dello scorso anno. Un provvedimento che portò, tra l’altro, alla diminuizione del 50 per cento delle cubature rispetto all’ipotesi iniziale. Nell’ambito di questa vicenda la Procura ha già ottenuto il giudizio immediato per l’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone. I magistrati di piazzale Clodio hanno deciso di stralciare il filone di indagine che riguarda il finanziamento alla politica: circa 400 mila euro che Parnasi, per sua stessa ammissione, ha garantito a fondazioni ed esponenti politici.
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