Questa mattina, presso l’Acquario Romano, viene presentato lo Studio di Impatto Economico e Sociale sul progetto Stadio della Roma, prodotto dall’Università Sapienza.

Ore 11.10 – Prende la parola il direttore generale della Roma, MauroBaldissoni: “La necessità prima ancora dell’opportunità di avere una nuova infrastruttura è diventato un tema del dibattito quotidiano non solo a Roma e per la Roma ma almeno in Italia. Non a caso ci sono altri progetti come quelli del Cagliari, Bologna, Frosinone e del Pescara. Questo perché è diventato fondamentale essere in condizioni di realizzare una struttura moderna in grado di offrire uno spettacolo adeguato e che rispetti i canoni dello spettacolo degli stadi internazionali. Immaginatevi in un mondo di multisale avere una vecchia monosala con i seggiolini di legno e senza riscaldamento e senza dolby surround: ovviamente non potrebbe competere. I ricavi di una società di calcio, quelli ordinari, possono essere riconducibili a tre voci: commerciali, biglietteria e diritti tv. In Italia questo mix di ricavi è sbilanciato verso i diritti tv quindi c’è un’esigenza per sopravvivere di riportare la gente allo stadio e ribilanciare questo mix di ricavi. Una nuova infrastruttura ha un miglioramento anche per i diritti tv. Se noi paragoniamo Atalanta-Sassuolo a Stoke City-Sunderland per contenuti tecnici, la partita italiana ha una valenza superiore. Ma un cinese o un americano sceglierà la partita inglese, perché quello che viene percepito è un’immagine di una struttura idonea per la ripresa televisiva e un terreno di gioco in perfette condizioni. Noi non riusciamo ad avere questo quindi parliamo di un’esigenza di sistema. L’industria calcio è una delle più importanti del Paese. E’ essenziale riuscire a facilitare lo sviluppo anche in Italia. Noi confidiamo che la nuova legge possa essere un successo. E’ giusto che lo stadio, che è un oggeto ingombrante, sia calato nella maniera più idonea nella città e che possa essere un motore per la rigenerazione urbana della posizione dove verrà costruito. La scelta dell’area? Noi abbiamo deciso di percorrere una strada professionale, abbiamo incaricato una società per fare degli annunci pubblici e sollecitare la proposta idonea alla costruzione. Ci sono arrivati prima 120 richieste, ne abbiamo selezionate 82. Al vallo degli esami sulle zone ci siamo rivolti all’autorità comunale (della giunta Alemanno), e le prime tre della graduatoria erano erano adeguate. Poi, arrivò la giunta Marino e le aree erano le stesse: delle tre zone scelte una era piccola e l’altra aveva terreni privati. La terza era la più grande e di proprietà di un’unica persona. Una volta scelta l’area si è passati alla progettazione, un lavoro per riqualificare anche l’area urbana: ci sono più di 50 aziende che lavorano per il progetto e per il futuro impatto della città. Noi non la immaginiamo solo come struttura per giocare a calcio, il catino dello stadio sarà usato come anfiteatro per concerti internazionali, la curva Sud anche potrà essere usata per i concerti. Ci sarà una Curva esterna ispirata alla scalinata di Piazza di Spagna e potrà ospitare 5mila persone. Vogliamo attrare eventi internazionali. Ci attendiamo ritorni economici sul fatturato come Juventus, Bayern Monaco e Arsenal“.

Ore 11.08 – E’ arrivato anche Alessandro Florenzi.

Ore 11.05 – Ora tocca all’amministratore delegato della Roma, Umberto Gandini: “Per me è un grandissimo onore essere qui, è una delle mie prime apparizioni pubbliche con la Roma. E’ un progetto di grandissimo impatto quello dello stadio della Roma. E’ stato importante per noi scegliere un’università come la Sapienza per analizzare le ripercussioni economiche e sociali di questa opera. Lo stadio avrà un impatto economico sociale sul reddito della città di Roma, per la mobilità, e anche per il verde pubblico che avrà un grande spazio all’interno di questo progetto“.

Ore 10.57 – Prende la parola Alessandro Ridolfi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma: “Parlare di stadio vuol dire parlare di città, servizi, opere archittetoniche e spazi pubblici. Ascolterò con grande interesse al progetto dello stadio, da presidente dell’ordine degli Architetti di Roma. Un progetto deve avere tempi certi, trasparenza e continuità: tutto ciò è interesse pubblico. Ci confrontiamo spesso con opere incompiute, Roma vanta un primato su questo. L’architettura del nuovo stadio è l’omaggio alla complessa storia di Roma. È un’infrastruttura che fungerà da cardine per un progetto multiuso, trasformerà il modo dei romani di coniugare sport e intrattenimento“.

Ore 10.57 – Inizia la presentazione dello studio della Sapienza sullo stadio della Roma.



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