Non sarà la conferenza dei sevizi a decidere le varianti urbanistiche al progetto dello stadio della Roma. Ma sarà la Giunta comunale. E il momento clou sarà una riunione straordinaria convocata con ogni probabilità martedì 15 novembre. Solo a quel punto, con l’approvazione della delibera di variante del Prg, gli uffici comunali potranno giocare le loro carte nella conferenza dei servizi convocata presso la Regione Lazio giovedì 17 novembre. È dunque questo il percorso emerso al termine della riunione della conferenza dei servizi convocata stamani sul tema delle infrastrutture e dei trasporti. Oggi tutti si aspettavano le decisioni sulle modifiche, o sui tagli, a quelle opere di pubblica utilità, come strade, collegamenti su ferro e secondo ponte sul Tevere, che avrebbero consentito di ridurre le cubature accessorie, così come annunciato da Berdini. Si è invece parlato soprattutto di sottoservizi, gas, luce e fognature, e si è solo accennato all’accessibilità su ferro con un’indicazione non formale a privilegiare il potenziamento della Roma-Lido.
Le vere modifiche al progetto sono in fase di elaborazione in un altro luogo, probabilmente proprio nelle stanze dell’assessorato all’Urbanistica, e potrebbero essere anche frutto di un dialogo con gli stessi costruttori di Parsitalia, per i quali una limitata riduzione delle cubature non è vista nemmeno troppo negativamente. Il rovesciamento delle parti nel processo decisorio non ha però impedito alla conferenza dei servizi di lavorare su alcuni temi. La riunione si è chiusa con una discussione tecnica sui sottoservizi alla presenza dei tecnici di Acea, Snam ed Italgas, e con l’indicazione sul potenziamento della Roma-Lido contro il progetto della biforcazione della linea B, ancora formalmente in piedi, che però sarà scartato. L’idea è quella di chiedere ai costruttori privati di farsi carico della spesa di 16 nuovi treni da mettere in servizio sulla linea una volta ristrutturata con i già previsti interventi della Regione Lazio. Già questo costerebbe di meno rispetto alla linea B e avrebbe come conseguenza un minor premio in termini di cubature per i privati. Tra pochi giorni si conoscerà il destino di opere come il secondo ponte sul Tevere, ritenuto sacrificabile vista la presenza del già finanziato Ponte dei Congressi, o del ponte ciclopedonale. Mentre non dovrebbero esserci dubbi sull’unificazione della via del Mare con l’Ostiense fino al Gra. Da queste scelte si capirà il destino delle cubature messe nel mirino da Berdini, come i tre grattacieli dell’architetto Libeskind. Ma attenzione: cancellare troppe opere potrebbe portare al rischio non solo della perdita della pubblica utilità ma anche della sostenibilità finanziaria dell’intera operazione. Non resta che attendere la Giunta del 15 novembre e poi il voto finale sulla delibera preparata da Paolo Berdini, che arriverà in Assemblea capitolina il 19 dicembre.
(Dire)
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