Italia Nostra ha scritto una nota parlando dello stadio della Roma in cui individua 4 siti alternativi in cui edificare l’impianto giallorosso. Questo il comunicato:
“Italia Nostra Roma che, già molti anni fa aveva proposto che nella Capitale ci fossero due stadi, per liberare il Complesso Monumentale del Foro Italico, intende dimostrare, con proposte alternative documentate il dove, come e quando uno stadio possa essere veramente di pubblica utilità, se realizzato nel luogo giusto. Italia Nostra Roma indica a titolo esemplificativo 4 siti alternativi per lo stadio: Torre Spaccata, Pietralata, Capolinea Anagnina e Tor Vergata, due aree private e due aree pubbliche. Tra i tanti siti possibili abbiamo individuato quelli della zona Est perché Roma ha, proprio in quella zona tra Tiburtina, Collatina Prenestina, Casilina e Tuscolana, una immensa e sofferente periferia di un milione di abitanti. Depredata del sistema direzionale orientale potrebbe, ora, ripartire con il nuovo stadio della Roma ed in futuro con quello della Lazio. Soprattutto se verrà portato un indotto di qualità con servizi nuovi, campi sportivi e attrezzature, aperte anche ai ragazzi dei quartieri di quelle periferie densamente edificate e con mobilità in ginocchio. Le due Metropolitane A e C servono loro per andare via dai loro quartieri e per lavorare e per trovare occasioni di interesse e di svago. Solo altrove ci sono auditorium, musei, antichi e moderni, altrove teatri e biblioteche, altrove Università affermate, altrove grandi parchi storici ben curati, altrove i circoli sportivi lungo il Tevere, gli impianti olimpici, i campi sportivi del Coni ecc, ed ancora la vita notturna e quant’altro. Ora è tempo di lavorare per queste periferie ed inserire lo stadio in questo tessuto connettivo urbano, come si è fatto per tutti i moderni stadi delle grandi squadre europee“.
“Cassare, invece, Tor di Valle – aggiunge – area sbagliata e sotto il profilo urbanistico e sotto quello della mobilità. Area, invece, di elezione per il sempre atteso Parco Fluviale Urbano del Tevere. In questi siti risalterebbe davvero, in modo palese, la pubblica utilità per l’intera città. In questi siti i tifosi potrebbero avere la giusta soddisfazione di una pronta, rapida e non contestata realizzazione dello stadio e di tutti i servizi collegati. Il mascherato interesse di sfruttare lo stadio per realizzare, nella realtà, un grande centro direzionale che si avvalga della vicinanza dell’aeroporto di Fiumicino, sta mettendo, con ogni evidenza, in un cul de sac le speranze dei proponenti. Poiché, ad ogni istante, nascono nuove complicazioni e nuove opposizioni. Di seguito, le 4 aree possibili per localizzare lo stadio della Roma, presentate stamane in conferenza stampa: 1) Torre Spaccata: area adiacente viale Palmiro Togliatti, tra la via Casilina e la Tuscolana. La destinazione di Piano Regolatore è quella ad area edificabile (ex SDO) e in particolare anche destinata ad ospitare il passaggio del prolungamento (penetrazione urbana) della diramazione autostradale Roma Sud, tra il Gra e viale Palmiro Togliatti. 2) Pietralata (comprensorio ex SDO): area di proprietà pubblica facente parte del Comprensorio SDO Pietralata, quindi con destinazione a servizi, compresa tra via dei Monti di Pietralata, via dei Monti Tiburtini, via dei Durantini e largo Sacerdotale. Già da alcuni anni è stato approvato un piano particolareggiato (progetto speciale) per l’intera area, che, nell’ipotesi di ubicare qui lo stadio della Roma, ovviamente andrebbe totalmente rielaborato. Stabilendo una diversa organizzazione dello spazio complessivo. 3) Stazione Anagnina Metro A: area compresa tra via Eudo Giulioli, via Tuscolana, la stazione «Anagnina» della Metro A e via Walter Procaccini. La destinazione di Piano Regolatore è quella a servizi ed edificazione. 4) Università Tor Vergata: area interamente compresa all’interno del territorio di pertinenza dell’Università Tor Vergata, quindi con destinazione a servizi, a brevissima distanza dalla cosiddetta ‘Città dello sport’ di Calatrava“.
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