Stadio della Roma

L’Assemblea capitolina ha respinto l’ordine del giorno presentato durante il consiglio straordinario sullo stadio della Roma, dal gruppo Pd, primo firmatario Giulio Pelonzi. Nell’ordine si chiedeva di “escludere in modo categorico che possano essere destinate risorse economiche pubbliche, di qualsiasi origine e fonte (quindi compreso il contributo costo di costruzione), per sostenere i costi delle opere e delle infrastrutture previste dal progetto dello ‘Stadio dell’AS Roma’ a Tor di Valle. Diversamente – si legge nell’ordine – si tratterebbe di finanziare con risorse pubbliche un intervento tutto privato e i cui profitti restano in capo al privato alterando la lettera della legge 147/2013 lì dove impone al proponete l’equilibrio economico del progetto”. L’ordine, inoltre, invitava la giunta “a chiarire in modo inequivocabile e in tempi stretti, intanto presso le Commissioni Capitoline competenti, i contenuti e l’eventuale riformulazione delle ‘condizioni necessarie’ per la dichiarazione di pubblico interesse del progetto urbanistico dello stadio dell’As Roma a Tor di Valle“. Si legge, “che qualora il nuovo progetto urbanistico dello stadio dell’As Roma a Tor di Valle contraddice o comunque non rispetta anche solo una delle ‘condizioni necessarie’ prescritte dalla Delibera di Assemblea Capitolina n.132/2014, di presentare una nuova proposta di delibera di Assemblea Capitolina per la dichiarazione di pubblico interesse esplicitando le ‘nuove condizioni necessarie’ alle quali verrà data la suddetta dichiarazione e pertanto ricominciare l’iter previsto dalla Legge n.147/2013“. Al quarto punto l’ordine chiedeva di “assicurare attraverso atti formali, almeno di giunta, da far pervenire entro il 05.04 p.v. alla Regione Lazio e a tutte le istituzioni coinvolte nella procedura amministrativa in corso di voler procedere in coerenza con il percorso amministrativo già incardinato, riaffermando così la volontà di proseguire in tempi rapidi, o diversamente di comunicare, sempre attraverso atti formali, la decadenza dell’attuale procedura, a vincolare il voto positivo dell’Assemblea Capitolina, sia nel caso della prosecuzione dell’attuale iter amministrativo sia nel caso di un nuovo iter, alla valutazione del rapporto opere pubbliche/private con un significativo peso delle prime sulle seconde e la contestuale operatività delle opere pubbliche con la prima apertura dell`impianto sportivo. A trascrivere nell’eventuale nuova delibera tutti gli impegni e gli obblighi che il proponente Eurnova Srl, l’AS Roma SPV LLC e l’AS Roma spa si erano assunti in particolare quelli di cui ai punti 2, 5 e 6 del deliberato della DAC 132/2014“. Infine, l`ordine invitava “a confermare quanto contenuto nel punto 14 della delibera 132/2014 obbligando della realizzazione del progetto all`adozione di materiali da costruzione ecocompatibili e di tecnologie le più avanzate messe a disposizione della ricerca scientifica per l’ottenimento del massimo dell’efficienza e del risparmio energetico con il ricorso a fonti rinnovabili e ad apparati tecnologici di ultima generazione. Nonché di evitare assolutamente il consumo di suolo agricolo e garantendo la sicurezza ambientale idrogeologica“.



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