Oggi è stato il giorno degli incontri istituzionali tra James Pallotta e i vertici degli enti locali cittadini, fatti di equilibri politici e parole misurate al centimetro. Lunedì invece dovrebbe tenersi un nuovo vertice tra i tecnici e gli uffici comunali per tornare ad affrontare i dettagli del nuovo progetto dello stadio dell’As Roma a Tor di Valle. Esattamente tre settimane fa la sindaca Virginia Raggi e il dg giallorosso Mauro Baldissoni hanno annunciato l’intesa per la revisione del progetto, dimezzando le cubature da 1 milione di metri cubi a circa 500 mila con l’eliminazione delle tre torri sostituite da una dozzina di palazzine. Una modifica dell’opera che interessa anche le opere pubbliche previste nella delibera che a dicembre 2014 ha ottenuto il riconoscimento della pubblica utilità in Assemblea Capitolina: una parte verrebbero ritenute prioritarie, un’altra da realizzare anche dopo l’apertura dell’impianto. Ora però questa intesa va messa nero su bianco entro il 5 aprile, quando tornerà a riunirsi la conferenza dei servizi chiamata a dare il via libera all’opera. Tutte le parti in causa assicurano che verranno rispettati i dettami di legge ma si sta facendo strada la possibilità che per ottenere l’ok al nuovo progetto serva una seconda conferenza dei servizi.
Il Campidoglio aspetta il progetto per poter scrivere una delibera di novazione di quella vecchia oppure un testo completamente nuovo. Il fatto che, dopo settimane, ancora ci sia incertezza sullo strumento da utilizzare non contribuisce alla chiarezza del percorso amministrativo. La maggioranza a 5 Stelle in Campidoglio da parte sua vorrebbe prima vedere nel dettaglio il nuovo progetto e poi avviare il suo percorso amministrativo. E la sindaca Raggi oggi ha scelto di non parlare del suo incontro con il presidente del club giallorosso. Mentre la Regione Lazio punta sul tasto delle opere pubbliche: prima dell’apertura dello stadio devono essere completate tutte quelle previste dal progetto.
(Agi)
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