Stadio della Roma

“Con la delibera della Giunta Raggi è stata avviata una fase di revisione dell’intervento alla luce dei nuovi indirizzi dell’amministrazione, che dovranno concretizzarsi in un ulteriore passaggio fondamentale che è la delibera di interesse pubblico dell’Assemblea capitolina, che come la 132 dovrà ridefinire in termini qualitativi e quantitativi l’intervento nel suo complesso individuando le opere di interesse pubblico e le volumetrie assentite al privato. Il proponente Eurnova sta revisionando le sue progettazioni in accordo con le indicazioni date con la delibera di Giunta al fine poi di consentire le valutazioni dell’amministrazione che sfoceranno nella delibera di Assemblea”. Lo ha detto Fabio Pacciani, direttore della direzione Pianificazione generale del dipartimento Urbanistica nel corso della seduta della commissione capitolina Trasparenza dedicata alle problematiche relative al nuovo stadio della Roma. “In questo frangente si è inserita la chiusura della conferenza dei servizi che era centrata invece sul progetto originario, quello con i grattacieli, con esito negativo – ha aggiunto Pacciani – rinviando alle controdeduzioni del proponente in merito al procedimento di istituzione del vincolo architettonico sull’ippodromo di Tor di Valle, che se confermato diventerà definitivo e vincolante per tutti e chiunque dovrà rispettarlo. I proponenti hanno 80 giorni da febbraio per le controdeduzioni e poi partiranno i 120 giorni da parte della Soprintendenza: fino ad allora, comunque, l’area va considerata vincolata. Il progetto che i proponenti stanno realizzando dovrebbero già starne tenendo conto”.

“Entro il 30 giugno dovremmo arrivare alla conclusione dell’iter che consentirà all’Assemblea capitolina di esprimersi, dopo le consultazioni dei Municipi e delle commissioni capitoline interessate. In base al vincolo architettonico sull’ippodromo dovremmo anche vedere se la delibera dovrà avere valenza di variante urbanistica”. Lo ha detto Fabio Pacciani, direttore della direzione Pianificazione generale del dipartimento Urbanistica nel corso della seduta della commissione capitolina Trasparenza dedicata alle problematiche relative al nuovo stadio della Roma. Quanto alle opere pubbliche che saranno previste nella delibera di giunta, Pacciani ha precisato che “a oggi gli uffici non sono a conoscenza di questo. L’unica certezza è l’unificazione di via Ostiense e la via del Mare, indicata come opera da prevedere assolutamente”. “La delibera di Giunta del 30 marzo ha fatto proprie le indicazioni dell’ordine del giorno dell’Assemblea formalizzando di fatto per la prima volta gli accordi scaturiti dalla richiesta dell’amministrazione capitolina – ha spiegato Pacciani – di ridurre le volumetrie della superficie utile lorda dell’intervento privato e introdurre criteri di progettazione edilizia volti ai massimi standard qualitativi per la parte dell’edificazione privata, quindi terziario e commerciale, nonché estendere gli interventi di riqualificazione della viabilità con l’unificazione di due strade, Ostiense e via del Mare, per portarle al nodo Marconi, unendole dall’intersezione con il Grande raccordo anulare a Marconi e non fino all’altezza di Tor di Valle come proponeva Eurnova”.

“Ereditiamo una delibera che viene dal passato, quando non si sono mai posti i problemi di vincolo architettonico e idrogeologico che sono usciti improvvisamente dopo – ha detto la consigliera del M5S Monica Montella – Tutto questo però andrebbe fatto prima di un progetto, tra l’altro un progetto molto consistente in termini sia di fondi privati che pubblici in termini di oneri su opere pubbliche”. “L’archeologia preventiva è indefettibile, quello accaduto con la metro C ci fa capire che il progetto è infattibile se non si ottiene prima il nulla osta della Soprintendenza”, ha evidenziato Italia Nostra.



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