Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio per parlare degli ultimi sviluppi sul progetto del nuovo Stadio della Roma.

C’è tanta attesa nel mondo sportivo: con una telefonata Lotti ha promesso 100 milioni del Governo per il ponte di Traiano. A che punto è la questione stadio della Roma?
Se lo stadio si fa, e io a questo punto sono ottimista, è anche soprattutto grazie al Governo. Di fronte ad una situazione di impasse, ha affrontato il problema della mobilità. È giusto fare lo stadio, ma anche uno stadio in cui si entri. La scelta del Governo è stata di grande aiuto a Roma, alla città, per non rischiare di fermare l’ennesimo progetto che poi non va in porto. In queste ore la Conferenza sta affrontando i vari pareri, però sì, non c’è dubbio, questa è stata una scelta importante.

Le nuvole si stanno diradando, lo stadio della Roma è ad un passo. Ci sono altri punti interrogativi?
Io ho cercato di essere una persona seria, la Regione ha il compito di valutare. Non ho mai partecipato a conferenze o show. Sono tifoso romanista, ma ho sempre assunto una posizione di terzietà. Tra i nodi più importanti c’era questo della mobilità. Ci sono prescrizioni, in queste ore si stanno leggendo tutti i pareri per poi introdurre nel parere finale quali sono le indicazioni da dover rispettare. È giusto che sia così affinché nel parere finale sia tutto prescritto. È giusto fare quest’opera, ma è altrettanto giusto farla bene, per evitare che nelle aspettative di un grande progetto, poi passino progetti non credibili o sbagliati. La storia d’Italia è piena di queste storie. Bisogna farlo, farlo bene, a regola d’arte e con tutte le prescrizioni del caso.

C’è anche la Lazio. Cosa c’è da aspettarsi?
Se la società deciderà di avviare un progetto, sarà valutato e discusso con la stessa attenzione dello stadio della Roma. È stata una storia travagliata, era un progetto molto delicato per la sua collocazione geografica. Se la Lazio deciderà di avanzare un progetto, dovrà essere valutato con la stessa attenzione.

In realtà lo stadio è di proprietà di Pallotta più che della Roma. È una domanda che vi siete posti? Avete garanzie che resterà alla Roma o corre il rischio di diventare lo stadio del presidente della Roma?
Questa era una delle condizioni che pose l’assessore Caudo e il sindaco Marino. Sono convinto che nel passaggio di Giunta queste garanzie siano state ribadite. Noi nella Conferenza abbiamo dovuto vagliare le opinioni di tutti. Il progetto è stato cambiato, quindi è ripartito un iter. C’era quel problema che ora il Governo è risolto. Se mi chiedete un’opinione da romano e romanista, se si fosse approvato il primo progetto probabilmente saremmo un passo avanti. Ma non voglio fare polemiche. Ora verifichiamo le prescrizioni e le indicazioni, poi si dovrà partire. Altrimenti si cade in una situazione melmosa che non fa bene a nessuno.

Non si capisce come con una telefonata si possa reintrodurre il ponte. Ci vuole un atto formale da parte del Governo.
Ha ragione, la telefonata è stata l’aspetto folkloristico. È uscita la telefonata, ma è evidente che verranno presi in considerazione solo atti formali. Non è che uno telefona e dice ‘Ti do 100 milioni’ e uno dice sì. Quello è l’aspetto di colore. Tutto deve trovare riscontro in atti formali. Io non sto zitto per caso, ma perché in questi processi è bene che parlino gli atti. La Regione deve vagliare atti formali che vengono presentati o prodotti, in questo caso dal Campidoglio. Io credo che nelle prossime 48/72 ore si dovrebbe arrivare ad una conclusione sulla valutazione dei pareri che sono arrivati, e anche nelle forme attraverso le quali questa disponibilità del Governo diventa un atto.

Cosa dice a chi afferma. che questa chiamata di Lotti sia una questione elettorale?
Sarebbe stato ben strano fare tavoli per il sostegno all’economia romana che a tutta voce chiede la città. Di fronte alla situazione di difficoltà della Capitale, il fallimento di un progetto come questo avrebbe sicuramente significato un problema, non solo per i tifosi ma anche per l’immagine di Roma. Se si fallisse anche questa sfida dopo le Olimpiadi, ci sarebbe un colpo gravissimo. Quindi francamente penso di no. Se uno non aiuta non aiuta, se aiuta non va bene…

Il Movimento Cinque Stelle ha avuto un cambiamento importante. Sarà lo stadio voluto dal M5S o dal PD?
Questo sarà lo stadio voluto da chi ama Roma, è sbagliato dare una sigla di partito a questo progetto. Molto sbagliato. Io credo che il progetto che fu votato dall’amministrazione Marino, che aveva 3 meravigliose torri invece di 18 palazzi di 7 piani, era addirittura una sfida più affascinante.

Le piaceva più l’altro progetto?
Francamente sì, ma lo dico senza polemiche. La cosa importante ora è non cadere nel rischio di assegnare il progetto stadio ad un partito. Lo stadio è dei romani, dei romanisti. Deve essere una grande occasione di festa per tutti. Credo che il Governo Gentiloni si sia mosso esattamente per questo. Arrivati a questo punto, sarebbe stato un colpo alla credibilità della Capitale. Se si fossero fatti passaggi con più accuratezza, come il taglio delle cubature, probabilmente avremmo fatto tutto più velocemente. Però ora guardiamo al futuro.

Tempistiche sulla realizzazione dello stadio? Quando sarà pronto?
Se lei guarda le dichiarazioni sullo stadio della Roma, non troverà mai una mia previsioni, mentre troverà previsioni sbagliate. Io mi posso impegnare a dire che in pochi giorni il parere sarà prodotto. Questa produzione del parere apre una fase nuova. Parlare di tempi di costruzione sarebbe azzardato. Mi impegno affinché venga fatto tutto a regola d’arte, che sia tutto trasparente.

Messaggi dei radioascoltatori sullo stadio della Roma: il Governo finanzia un’opera per privati?
Per chiarezza va detto che alla radice c’è la decisione presa dal Consiglio Comunale di Roma di tagliare le cubature, con un relativo taglio di investimento sulle opere pubbliche. In questo vuoto si è inserita l’iniziativa del Governo, che ovviamente non finanzia lo stadio, ma investe su opere pubbliche della mobilità. Quando ho detto che personalmente preferivo l’altro progetto, è perché era fondato su un equilibrio a mio giudizio più avanzato. Per evitare la frittata, è arrivata l’iniziativa del Governo.

Iniziano le chiamate dei radioascoltatori: Come può il Governo stanziare soldi pubblici per lo stadio della Roma? Credo sia un grande autogol.
Confermo quanto detto prima, sono intervenuti per evitare la catastrofe. Se non si fosse fatta la scelta del cambio del progetto, non saremmo a questo punto. L’investimento del Governo non va sullo stadio ma sulla viabilità.



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