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Stramaccioni: “Ranieri ha dato un apporto fondamentale e decisivo alla Roma. Pellegrini è positivo per lo spogliatoio”

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AS ROMA NEWS STRAMACCIONI – Andrea Stramaccioni, ex allenatore e figura legata alle giovanili della Roma, ha condiviso il suo punto di vista su temi d’attualità legati ai giallorossi. Intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo 92.7, l’attuale commentatore di DAZN ha parlato dell’episodio controverso nel match contro il Genoa e del lavoro di Claudio Ranieri. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.

Come può non essere rigore il mani di Sabelli contro il Genoa, alla luce anche di Open Var?
“C’era Antonio Damato, una persona seria e sempre molto equilibrata. Capisco che loro facciano il fermo-immagine, se fai una fotografia a quel momento è una cosa. In dinamica quel gesto di Sabelli, un mio ragazzo nelle giovanili della Roma, in altri campi è stato dato come calcio di rigore. Se l’arbitro avesse dato il rigore, probabilmente non lo avrebbero tolto. Per quello che abbiamo visto in campionato, in tanti episodi è un calcio di rigore. Quello di Sabelli è un braccio largo. Ho suggerito a Rocchi di semplificare il tema dei falli di mano. Oggi nessuno parla più del fuorigioco, ci possiamo tutti rammaricare di un centimetro ma non dice più niente nessuno. Il fallo di mano, invece, ci fa diventare matti. E’ una cosa che secondo me mette in enorme difficoltà anche loro”.

Quale è stato l’apporto di Ranieri alla Roma?
“Un apporto fondamentale, decisivo. E’ la riprova che il calcio non è solo schemi, diagonali e palle inattive. Il calcio è empatia, rapporto con i giocatori, essere al posto giusto nel momento giusto. Ho avuto la fortuna di respirare Ranieri, era alla Roma quando ero nelle giovanili. L’ho ritrovato all’Inter, dove ahimé l’ho sostituito. I fatti hanno confermato che il suo avvento in un determinato momento, societario e di campo, ha rimesso in piedi una Roma che ora sta dimostrando, anche se non ancora del tutto, che in una partita secca può battere chiunque. Ricordo che con Juric si contavano le palle gol, stesso modulo e stessi giocatori e a volte stesse situazioni. Ora è una Roma che gioca, si diverte. L’altro grande merito è aver messo Dybala al centro del villaggio”.

Che opinione ha su Pellegrini?
“Sicuramente la sua qualità peculiare è l’attacco dell’ultimo terzo di campo, gli ultimi 20-25 metri: lo dicono i numeri. Contro la Lazio Provedel si arrabbia tantissimo con Gila, perché aveva lasciato a Pellegrini tempo e spazio per prendere la mira. Ha quel piede là. La fascia al braccio prima di lui la hanno portata monumenti come Di Bartolomei, Giannini, Totti e De Rossi. Se sei romano e romanista vale il triplo. C’è stato un momento no, a ottobre l’espulsione col Belgio è arrivata per eccesso di generosità. Ero allo stadio, lavorando a quella partita: Pellegrini ha fatto un’entrata con un coefficiente di rischio, ma su un palla corta di Bastoni e con Spalletti che diceva “dalla su”. Conosco il suo carattere, è un giocatore positivo nello spogliatoio. E’ stimato da tutti, gli vogliono tutti bene e si vede da esultanze e battute dei giocatori, anche nuovi. Gli spogliatoi così sono una rarità, quando vedo giocatori scherzare e fare battute con un rapporto del genere è un valore aggiunto. Vedi Thuram con Lautaro, nell’Inter”.

Un pensiero invece su Cristante?
“Ora ci sono tante partite, Paredes e Koné mi piacciono tantissimo e sono fortissimi ma Cristante è un giocatore che, soprattutto a due, può darti tanto. Secondo me ha sofferto tanto quando è stato portato da una zona lontana dalla sua propria, quella davanti alla difesa: lì è un giocatore importante. Ha fisicità e gioco aereo, può essere utile anche a partita in corso. Ranieri lo terrà sicuramente in considerazione”.

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Sarebbe meglio investire subito su Frattesi o cercare un ricambio di Koné e investire poi col nuovo allenatore?
“Sono un sostenitore dell’idea che la squadra debba essere ragionata sulle caratteristiche dell’allenatore che vuoi prendere. Magari poi ci sono giocatori che vanno bene anche per il futuro. Mi ha stupito che in Inter-Empoli Frattesi non abbia fatto neanche un minuto, può giocare da mezzo destro o anche sottopunto quindi dalla Roma potrebbe essere considerato un investimento. Il prestito, però, non avrebbe senso”.

Se la Roma chiama, tornerebbe?
“Ho tantissimi amici della Roma, che stanno veramente nella Roma e chelavorano per la Roma per uno stipendio anche meno giusto di quello che fanno. Li porto nel cuore. Io per la Roma ci sto sempre”.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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