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Strootman: “Barcellona? Ci pensiamo, ma prima battiamo il Bologna”

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Kevin Strootman, centrocampista della Roma, ha rilasciato un’intervista attraverso i canali Social del club giallorosso. Queste le sue dichiarazioni:

In questi giorni i tifosi romanisti pensano solo a una partita. Voi come fate a concentrarvi sul Bologna?
“Pure noi pensiamo alla partita col Barcellona ma per arrivarci bene devi vincere col Bologna. Sarà una partita difficile ma dovremo vincere, poi potremo pensare al Barcellona”

I tuoi compagni dicono che sei maniacale
“Dopo l’infortunio sono cambiato un po’, come mi preparo in allenamento. A volte forse faccio un po’ troppo, sono troppo preciso. Mi prendono in giro sia lo staff tecnico che i compagni ma io mi sento bene così e voglio continuare così. Quando mi sono fatto male alcuni dottori mi dicevano che non avrei più giocato 90 minuti o a certi livelli e invece ho fatto altre 80 o 90 partite”

Ti è mai capitato di arrivare con 2 minuti di ritardo all’allenamento?
“No, mai. Mi capita alle interviste…ma nella nostra squadra quest’anno non è quasi mai successo, sarà capitato 2 o 3 volte. Anche i sudamericani arrivano in tempo”

Jesus ha parlato di un gruppo unito e importante
“Credo di sì, questo lo vedi nei momenti di difficoltà. A dicembre e gennaio ho visto il gruppo sempre insieme, tutti parlano con tutti, capita spesso di vedere gruppetti, succede ovunque, ma il nostro gruppo è quasi sempre insieme. Se facciamo una cena di squadra siamo in 22-23 persone, questo è un segnale. Quando le cose vanno bene è facile dire siamo un gruppo, una famiglia, ma io ho visto che quando le cose andavano meno bene quest’anno è successo lo stesso. Forse ogni tanto dobbiamo farlo vedere ancora di più in campo, se sei amico di un compagno vuoi fare qualcosa di più per lui ma anche dirgli la verità”

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Quando andate a cena in 22 chi paga il conto?
“Questo non è un problema, se vai a cena coi calciatori tutti vogliono pagare. Quest’anno ancora non mi è mai toccato ma presto toccherà a me”

Prima del sorteggio ci si divideva tra chi voleva una squadra leggermente più abbordabile e chi voleva una grande sfida. Voi come la pensavate?
“E’ chiaro che non volevamo prendere il Barcellona ma se arrivi ai quarti di finale di Champions devi giocare con grandi squadre, anche Siviglia e Liverpool lo sono. Abbiamo lottato lo scorso anno, ricordo la partita col Genoa, per arrivare in Champions League e lo abbiamo fatto per giocare partite così. Cerchiamo di fare risultato lì così il ritorno conterà e con lo stadio pieno non si sa mai. Vogliamo far vedere che non siamo arrivati qui per caso”

Come sta Florenzi? Ha il piede caldo per il Barcellona?
“Sì, prima per Bologna però…Speriamo faccia un altro gol così, anche se lo fa brutto non è un problema per me”

Quando hai capito di essere diventato uno dei leader di questa squadra?
“Non mi piace tanto questa parola. Quando le cose vanno bene sei un leader, quando vanno meno bene non lo sei. Voglio aiutare sempre la squadra, se i miei compagni stanno bene anche io sto meglio. Il nostro leader in questo momento è De Rossi”

Perché hai sempre il viso serio?
“(ride, ndr) Se sto in campo sono concentrato, poi fuori posso ridere anche io. Ogni tanto, non molto ma il giusto”

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Che ne pensa di Under? Ora è uno di voi.
“È ancora un po’ difficile con la lingua, non parla inglese. Ora ha iniziato a parlare e capire l’italiano, questo è importante. Sta facendo bene in campo e questo aiuta. Se non giochi o non giochi bene è difficile entrare in un gruppo, anche nella vita. Ora sta facendo bene in campo e l’abbiamo visto tutti. Ha qualità enormi, può diventare un giocatore importante per la Roma e per il calcio. È un bravissimo ragazzo, deve imparare l’italiano. Qualche parola l’ha imparata, dice sempre ‘sì sì, ho capito’ e poi non ha capito niente (ride, ndr)”.

Riuscite a segnare ad Alisson in allenamento?
“Quasi mai. È fortissimo, ma anche l’anno scorso faceva benissimo in allenamento e coppa. È un professionista, fa sempre le sue cose. Se prende un gol litigo con lui, perché è subito inca*****. Vuole vincere tutto, non vuole mai prendere gol ed è la mentalità giusta. Della qualità neanche dobbiamo parlarne, è importante per noi e spero rimanga a lungo”.

Quando rifà un bel tiro dalla distanza?
“Aspetto il momento giusto anche per questo (ride, ndr). Ho fatto il gol col Napoli che ancora mi ricordano. Mi chiedono ‘perché non tiri?’. Dipende dalle situazioni, forse tiro meno dopo questo infortunio rispetto al primo. Spero di fare un gol così presto”.

Tanti tifosi chiedono ‘segna con il Barcellona e offri la cena alla squadra’.
“Sì, ma un gol importante. Se è importante sushi, altrimenti pizza. Se faccio gol contro il Bologna tortellini, ma dopo il Barcellona”

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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