Francesco Totti e Maria De Filippi

Francesco Totti, dirigente della Roma, è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Amici‘ in onda su Canale 5. L’ex numero 10 ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vittoria dei giallorossi con il Barcellona in Champions League. Queste le sue parole:

Che sensazioni hai?
Nella partita di ritorno ci davano tutti per spacciati, a inizio sorteggio il Barcellona era abbastanza contento di aver pescato la Roma, ci avevano definito un bonbon. Sono circostanze in cui ti piace confrontarti in competizioni così importanti, fortunatamente erano due partite di 90′. La prima partita è andata come il 90% delle persone si aspettava.

Cosa hai pensato vedendo le immagini della gara?
A rivedere il ritorno viene la pelle d’oca, se lo sono meritato. È stata una partita memorabile.

Quanti sacrifici hai fatto per arrivare dove sei arrivato?
Nel nostro mondo bisogna farne tanti, alla loro età bisogna accantonare tante cose, come ho fatto io. A 18 anni si va in giro col motorino, si esce con gli amici, si va in discoteca: tante cose le devi mettere da parte e pensare a un obiettivo, se hai un obiettivo in futuro. Vedendo loro, credo che ne abbiano, di obiettivi. E’ un sogno che cerchi di realizzare, da piccolo vorresti fare una cosa e cerchi di agguantarla con determinazione, voglia e fortuna. Io volevo fare quello, solo il calciatore sono capace di fare.

Com’è andare in panchina?
Gli ultimi due anni ho avuto il cuscinetto. Ho dovuto lavorare il doppio per convincere il mister, ma dalle cose negative si passa a quelle positive.

Sale sul palco Gianni Morandi:

Morandi: Abbiamo giocato spesso insieme, ma non ti ho mai sentito cantare?
Sennò facevo il cantante.

Come fai quando canti l’inno? Apri la bocca…
Apro sì la bocca, quando sto solo canto, spero pure di cantar bene.

Hai cantato l’inno della Roma?
Se io canto, tu devi fare minimo 5 palleggi

Morandi: “Io c’ero alla finale di Roma-Liverpool, adesso ce la possiamo rigiocare…”
Un’altra possibilità, il calcio è bello per questo, purtroppo non è una partita secca.

L’infortunio?
Da quel momento cambi atteggiamento, mentalità. Riesci a trovare carattere e tante cose che non conosci del tuo corpo. Mi sono fatto male a marzo e a maggio ero al Mondiale.



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