AS ROMA NEWS ATALANTA TOTTI – Francesco Totti, ospite nel post partita di Atalanta-Roma su Dazn, ha commentato la sconfitta dei giallorossi per 3-1. Queste le sue dichiarazioni:
“In Europa viaggia in un certo modo, in campionato alterna risultati positivi a negativi – le parole dell’ex capitano giallorosso sulla Roma di José Mourinho -. È come se fossero due squadre. Ora si è fatta sotto anche l’Atalanta. Quattro/cinque squadre lotteranno per la Champions. Si complica un po’ il cammino della Roma per la Champions, ma speriamo possa arrivarci”.
La pressione dell’Atalanta è un marchio di fabbrica della squadra di Gasperini.
“Le qualità dell’Atalanta sono queste, hanno grande intensità e pressano alti. Quando poi ripartono in quattro/cinque diventa difficile contenerli”.
Cosa provi di fronte all’immagine di Mourinho che consola Rui Patricio?
“Nel calcio ci sono questi errori, però quando sbaglia il portiere non hai scusanti. Rui Patricio ha salvato tante partite, è un portiere eccezionale e di livello internazionale. Gli vanno fatto i complimenti, nel calcio succedono questi episodi”.
Ti aspettavi le italiane così avanti in Europa?
“No. È stato un anno diverso. Questa è stata la miglior risposta alle critiche al calcio italiano. Speriamo che almeno un’italiana possa vincere un trofeo”.
Sul Napoli.
“Non pensavo inizialmente che potesse arrivare fino alla fine, ma quest’anno ha ‘ucciso’ tutti e non c’è stato nessun altro come loro. Un plauso a tutti, all’allenatore e alla società per questa annata incredibile”.
Su Pellegrini, che ora sta trovando continuità e l’affetto dei tifosi?
“Il capitano ha delle responsabilità diverse dal resto della squadra. Lui avendo questo ruolo ha capito l’importanza sia del giocatore che della persona. Ora sta tornando ai suoi livelli, sono strafelice per lui. Ci siamo sentiti in questa settimana, ci siamo mandati dei messaggi. L’ho incoraggiato dopo il rigore sbagliato col Feyenoord, da lì si è ripreso e sta tornando il giocatore che tutti aspettiamo, il capitano della Roma”.
Ripensi alle vittorie e ai momenti belli come gli scudetti e le coppe?
“Se torni indietro cerchi di pensare sempre ai momenti più belli. Il Mondiale del 2006 rimarrà per sempre, è l’apice di un giocatore. Eravamo un gruppo straordinario, con tutte le caratteristiche per vincere e lo abbiamo fatto”.
Leao e Kvaratskhelia?
“Per me sono due giocatori totalmente diversi. Leao è più fisico, velocissimo, Kvara invece è tecnico, ti punta sempre uno contro uno, cerca sempre di affrontarti, non ha paura e ha una personalità difficile da trovare nel campionato italiano”.
A sentirti parlare stasera, con Mourinho e Pellegrini, ti chiedo cosa manca a un tuo ruolo da dirigente? Perché sei lì e non dall’altra parte?
“Il maglione si fa sempre in due. Anche se è una risposta banale. Non dipende da me. Io penso che metterti seduto, prendere un caffè e prendere di tantissime cose si potrebbe fare”.
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