Francesco Totti

ULTIME NOTIZIE AS ROMA LAZIO TOTTI – Domani alle 18 c’è il primo sentitissimo derby della capitale tra Lazio e Roma. Una sfida che richiama alla memoria i grandi match del passato, quando tra gli uomini più attesi c’era Francesco Totti. La leggenda giallorossa ha parlato ai microfoni della Lega Serie A, presentando la stracittadina dell’Olimpico:

Come vivevi il derby? 

Prima di diventare giocatore, andavo spesso in curva, ero abbonato. Ero un ragazzo giovane, tifoso malato per la Roma, per me ogni derby era una partita particolare, si viveva diversamente da tutte le altre città. Io da romano e romanista soffrivo come tutti i romanisti. La città di Roma ti porta a questo rapporto tra giocatori e tifoseria, tra me e loro c’era un amore reciproco e diverso, eterno. La vivevo diversamente da tutti altri giocatori.

Come era l’attesa? 

Quando si parla di derby a Roma, ti parlo di 20 anni fa, se ne parlava almeno 3-4 mesi prima, c’era chi preferiva vincere i due derby anziché lo scudetto. Chiaro che se vinci derby e scudetto nella stessa annata è la ciliegina sulla torta, ma l’importante era non uscire sconfitti, se perdevi il derby fino a quello di ritorno era complicato vivere a Roma.

Pellegrini? 

Spero possa fare un grande percorso come abbiamo fatto noi. Ho sempre detto che ha un qualcosa in più rispetto agli altri. Roma è una piazza difficile, tra virgolette non è ben visto come me e De Rossi, però se continua così ha tutto dalla sua parte.

Abraham? 

Inizialmente quando arrivano questi giocatori tutti pensano che sia l’uomo derby. Lui è un giocatore formidabile. È stato un acquisto top, è un ragazzo che mi sembra molto predisposto a dare un contributo alla squadra e aiutare i compagni in difficoltà, questo nella piazza di Roma è fondamentale perché mostra attaccamento alla squadra.

Il confronto tra Mourinho e Sarri? 

Quello che conta è il campo, i giocatori, la motivazione, la voglia di vincere. Quando hai due tecnici di questo calibro, sai che sarà un derby bello da vedere. Con Mourinho in panchina è tutto in più, è uno che ti motiva, ti aiuta, ti stimola e ti fa dare tutto quello che hai dentro. In una città come Roma penso sia la cosa più importante.



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