Igor Tudor, allenatore dell’Udinese, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Com’è la situazione infortunati?
Ho un paio di giocatori
con un po’ di problemini. Fa parte del gioco, non fa piacere soprattutto ora che
c’è una settimana con tre partite. Domani schiererò l’undici più forte e
pensiamo partita dopo partita.
Pensa la Roma abbia risolto i suoi problemi?
Se c’è
un’allenatore che ha fatto un’impresa storica quello è Ranieri. Ha modi di fare
che mi piacciono. E’ un signore del calcio. La Roma è una squadra di grandi
campioni, lottano per la Champions e non sarà facile. Vediamo cosa succederà in
campo.
Hai visto appagamento nei tuoi?
Ho parlato tanto con i
ragazzi per far capire quello che è fondamentale non solo nel calcio, ma nello
sport. Quanto fatto ieri conta zero. Se siamo intelligenti sfruttiamo questo
momento per migliorare lavorando forte.
Come sta Hallfredsson?
Ha fatto due allenamenti con noi
dopo una grande pausa. Per arrivare a un livello che gli permetta di giocare ci
vuole tempo. E’ un ragazzo intelligente e che mi piace. E’ uno che sa stare bene
in campo. Vediamo se ci sarà bisogno di lui e si potrà aiutare in queste ultime
gare. Tutti sono importanti e anche un cambio può determinare la stagione.
Pussetto può giocare dall’inizio?
Ha avuto questo
problema al ginocchio dopo la partita e ha saltato due allenamenti. E’
sicuramente tra i convocati per domani.
La Roma giocherà a 3 o a 4 dietro?
Conta l’atteggiamento,
l’approccio e la qualità. Non bisogna dare importanza al modulo.
Sulla formazione
Andiamo con l’undici migliore e poi
vediamo cosa succede. In base a quello che sarà programmeremo le altre due
partite con Lazio e Sassuolo. Non mi piace a me, ma come a tutti gli allenatori,
giocare ogni tre giorni.
C’è più tranquillità per la salvezza?
Nella tranquillità
non credo troppo. Non esiste nel calcio. O ci sei o non ci sei. Cambia tutto
talmente velocemente che è un concetto che non esiste nel mio modo di fare
calcio. Possiamo però parlare di consapevolezza e confidenza nelle proprie
qualità. Non mi piace vedere la classifica. Mi innervosisce guardare le partite
degli altri.
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