Andrea Belotti

AS ROMA NEWS VENTURA BELOTTI – Gian Piero Ventura, ex tecnico tra le altre del Torino e della Nazionale Italiana, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione “Borderò” . Queste le sue parole: 

Perché ha deciso di portare Belotti a Torino?
«Perché mi incuriosiva, l’avevo visto giocare a Palermo e secondo me aveva grandi potenzialità. In quel periodo cercavamo giocatori che potessero creare risultati sportivi ed economici crescendo, aveva tutte le caratteristiche per fare quello che volevamo fare noi. Tre anni dopo il Torino ha rifiutato 50 milioni dal Milan, questo vuol dire che ci avevamo visto bene. Il giocatore quando è arrivato aveva le sue qualità ma è un lavoratore, ci ha messo del suo, ha una grande voglia ed una grande fame e questo lo ha aiutato nella sua crescita anche personale fino all’anno scorso. Ha incamerato conoscenze che oggi lo hanno reso un giocatore completo, secondo me la Roma ha fatto un grande affare ma poi ovviamente sarà il campo a dirlo. Con me in tre anni non ha mai saltato un allenamento, ogni volta si allenava a cento all’ora ed era sinonimo di grande professionalità».

Anche il profilo umano per la convocazione in Nazionale è stato una componente importante?
«Il profilo umano è una componente assolutamente importante, ma Belotti come anche Immobile sono arrivati in Nazionale attraverso la fame e la voglia di arrivarci. Sono convinto che Belotti tornerà in Nazionale, l’anno scorso ha vissuto un’annata particolare ma credo che la Roma abbia fatto un grande affare. La Roma trova un giocatore affamato, che ha quel fuoco che forse a Torino dopo tanti anni si era affievolito. Secondo me sarà un giocatore importante per la Serie A e sicuramente anche per la Roma».

Perché Belotti, un giocatore di 28 anni, non ha ancora provato un’esperienza altrove al di là di Palermo e Torino?
«Quando lo abbiamo preso dal Palermo era un ragazzo, a Torino si è realizzato. Ha vinto l’Europeo, è cresciuto, poi certamente quando diventa l’uomo simbolo di una squadra e di una città non è così facile andare via. Ha avuto delle offerte importantissime, in alcune ero coinvolto, ma poi si sono fatte delle scelte. Il fatto che sia alla Roma dimostra che dentro di lui un percorso era finito e c’era la voglia di iniziarne un altro. La Roma ha sempre avuto l’ambizione, ma mai come quest’anno penso che i presupposti ci siano e che Belotti inciderà parecchio».

Vi siete sentiti ultimamente?
«L’ho visto l’anno scorso a Torino, ci siamo incontrati casualmente ed abbiamo preso un caffè insieme. Non ci siamo sentiti prima del suo trasferimento».

Come gestirà la pressione a Roma?
«Belotti vive da professionista, a Torino la pressione vivendo vicino alla Juventus è giornaliera. Non penso la pressione possa incidere, sarà importante invece che trovi la condizione perché quando sta bene è un giocatore importante. Nel momento in cui troverà la condizione inciderà sicuramente, e la Roma lo scoprirà strada facendo. Sono certo che arriva un giocatore assolutamente determinato, ho conosciuto Belotti con il fuoco dentro ed è davvero tanta roba».

Come pensa Belotti si potrà trovare con Mourinho?
«Non so come lui si possa trovare con Mourinho ma so che Mourinho si troverà bene con Belotti perché è un professionista a 360°, non potrà che trovarsi bene. Poi ovviamente conta il campo, come lo fai e quando lo fai. Dal punto di vista umano, però, per Mourinho sarà sicuramente una piacevole sorpresa».

Il Gallo Belotti può giocare in coppia con Abraham?
«Belotti ha giocato con me due anni al fianco di Immobile, se ha giocato con Immobile può giocare con tutti. Oggi conosce gli spazi ed i tempi di giocata, è un giocatore completo nonostante l’annata scorsa che non è stata straordinaria. Mourinho potrà giocare partite serene con uno dei due o entrambi in attacco».

Le sta piacendo l’inizio di questa Serie A?
«Sinceramente non moltissimo, siamo agli inizi con il mercato ancora aperto sapendo che tra due mesi ci si ferma di nuovo per i Mondiali. Dal punto di vista delle prestazioni ho apprezzato le prime due partite del Napoli, ma non ho visto cose straordinarie anche se questo era da mettere in preventivo per via di giocatori che non hanno ancora la condizione ottimale e per i nuovi arrivi ogni settimana. Il Mondiale d’inverno sarà una cosa nuova per tutti, una sosta di trenta-quaranta giorni non l’ha mai sostenuta nessuno e questo ha comportato una preparazione più veloce e con meno amichevoli. Questo è un campionato diverso dagli altri e ciò potrebbe comportare qualche sorpresa, è un campionato anomalo e può succedere di tutto. La Roma ha le potenzialità per fare meglio di quanto fatto fino a questo momento, il gruppo è rimasto lo stesso, mentre tutte le altre squadre hanno qualche difficoltà ma ci vuole tempo. Per vedere qualcosa di piacevole, parlo da spettatore, si dovrà aspettare ancora un po’».

Perché un attaccante da tanti gol in campionato poi in Nazionale non riesce a rendere come nel club?
«Un giocatore con determinate caratteristiche deve essere sfruttato per quelle che sono le sue caratteristiche, se viene chiamato per compiti diversi pur rendendosi disponibile non cambia le proprie caratteristiche. Se fai venire sempre Immobile verso il centro del campo è difficile che possa fare gol, non sto parlando della Nazionale, mentre se giochi in profondità allora può essere pericoloso. Belotti con me ha fatto gol di destro, di sinistro, in acrobazia, anche di testa, è bravissimo a difendere il pallone ed è difficile portargliela via».



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