Editoriale
Violi: “Abraham farà molti gol con la Roma. Chi è scettico non ha visto il Chelsea degli ultimi tre anni”
ULTIME NOTIZIE AS ROMA ABRAHAM MARCO VIOLI – Marco Violi, editore e direttore responsabile di Romagiallorossa.it, ha commentato l’acquisto di Tammy Abraham e il mercato dei giallorossi. Queste le sue dichiarazioni:
Marco, la Roma ha acquistato Tammy Abraham dal Chelsea per la cifra record di 40 milioni più 5 di bonus. Come valuti questa operazione?
“Vorrei fare una premessa: non era facile sostituire Dzeko, un giocatore che ha segnato 119 gol con la maglia della Roma. Detto questo, la Roma ci è riuscita nel migliore dei modi, perchè Abraham ha sempre fatto gol: dalle giovanili fino in prima squadra al Chelsea. E’ un’operazione di mercato certamente onerosa, ma che senza dubbio darà i suoi frutti nel tempo. Ha 23 anni, è giovane, nel pieno della maturazione, ma giocare in un campionato come la Premier che ha più ritmo rispetto alla Serie A, dove anche le squadre meno blasonate possono metterti in difficoltà, è stato per Abraham un bel test. La approvo come operazione, Abraham farà molti gol in Serie A”.
Eppure c’è chi sostiene che al Chelsea era un panchinaro e che alla Roma segnerà pochissimi gol…
“Chi dice questo capisce poco di calcio e ha visto solo metà stagione del Chelsea. Io seguo Abraham fin da quando giocava la Youth League, fino ad ammirarlo in prima squadra. Ha sempre segnato. L’anno scorso è stato particolare per lui perchè finchè c’era Lampard come allenatore, Abraham era sempre titolare. Poi è arrivato Tuchel e ha giocato pochissimo perchè gli preferiva Werner. Quando un allenatore vince ha sempre ragione, Tuchel non vedeva proprio Abraham, difatti ha voluto Lukaku come centravanti di riferimento. Ma le qualità del giocatore non si discutono. E poi mi fido di Mourinho: se l’ha voluto con forza, facendo spendere tanti soldi ai Friedkin, avrà visto del potenziale in lui”.
Che caratteristiche ha Abraham?
“Rispetto a Dzeko attacca di più la profondità e per il gioco di Mourinho è l’ideale, visto che le squadre dello Special One giocano continuamente alla ricerca della verticalità. Abraham non potrà mai fare il lavoro di raccordo tra trequarti e attacco come faceva Dzeko, hanno caratteristiche diverse, ma l’inglese è più goleador rispetto all’ultimo Dzeko. La Roma va a guadagnarci sotto il profilo realizzativo e di pericolosità in area di rigore”.
Cosa manca alla Roma per essere competitiva ad alti livelli?
“La squadra mi sembra buona e ben amalgamata. Come ha detto Mourinho, il ritiro in Portogallo è stato fondamentale. C’è molto da migliorare, soprattutto in fase difensiva dove c’è qualche disattenzione di troppo, ma le basi ci sono. Manca fondamentalmente un regista che faccia da metronomo in mezzo al campo, per intenderci un Pizarro. Xhaka sarebbe stato l’ideale, ma io prenderei ad occhi chiusi Torreira: sa far girare la palla, va sempre in verticale e sarebbe il centrocampista ideale da affiancare a Veretout. Anche Cristante può giocare in quella posizione, ma ha caratteristiche diverse da un regista puro. Poi servirebbe un difensore: Smalling non dà garanzie fisiche. Certo, la Roma ha speso più di 90 milioni in questo mercato e dovrebbe piazzare gli esuberi, ma c’è tempo fino al 31 agosto per migliorare una rosa già competitiva. Al momento la metto al quarto posto, ma se dovessero arrivare un regista e un difensore, sarebbe da primissimi posti”.
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