Nicolò Zaniolo (Credits AS Roma)

TROFEO BEPPE VIOLA ZANIOLO – La storia sono Francesco Totti e Daniele De Rossi, romani e romanisti, capitani e bandiere. Il presente si chiama Nicolò Zaniolo, mirabilmente a segno per la prima volta nel Boxing Day del 26 dicembre, ma anche Alessandro FlorenziLuca e Lorenzo Pellegrini, già in gol di tacco nel derby. Il futuro della Roma è (anche) la squadra under 17 dei record, autentica macchina da gol del girone C in campionato, che gli appassionati del Trofeo Beppe Viola potranno ammirare nella 48a edizione in programma dal 7 al 12 marzo 2019 ad Arco (Trento).

Trentatré punti in 12 partite (11 vittorie), 74 gol segnati e 11 subiti, la squadra di mister Piccareta ha scavalcato e staccato di tre lunghezze il Napoli, a lungo capolista. Ma, soprattutto, non fa sconti a nessuno con il suo calcio offensivo e concreto, arrivando a segnare anche 10 o 14 gol ai malcapitati avversari di turno. Come far rimanere con i piedi per terra questi giovani talenti, lo spiega Massimo Tarantino, responsabile del settore giovanile della Roma. “Il nostro lavoro consiste sempre nel cercare di dare ai ragazzi gli strumenti migliori per poter affrontare un livello più alto. Devono lavorare tutti i giorni pensando che li aspettano sfide sempre difficili da superare. Ogni giorno diamo loro nuovi obiettivi, nuovi stimoli e questo è un modo per tenerli focalizzati su quello che c’è ancora da fare”, le parole di Tarantino.

Attività di scouting con le academy, talento dei singoli, lavoro tattico: “Sono tutte componenti di un sistema – aggiunge Tarantino – che lavora in maniera integrata. Dalla ricerca del talento, al suo sviluppo, all’inserimento in un contesto di gioco in cui la società oggi si riconosce: l’unione di queste componenti crea l giusto equilibrio per raggiungere obiettivi individuali e di squadra. Il risultato è una logica conseguenza del lavoro e rafforza il percorso formativo dei ragazzi”.

Un risultato che spesso assume connotazioni rugbistiche. E proprio dalla “palla ovale” la Roma sembra aver ereditato l’approccio per cui l’avversario si rispetta giocando al meglio delle proprie potenzialità fino alla fine. “Credo che ogni gara vada giocata al massimo delle possibilità della squadra – conferma il responsabile del settore giovanile giallorosso – indipendentemente dal livello dell’avversario. Una gara ha senso se uno la gioca per fare il massimo e del resto, nella nostra filosofia, rappresenta un mezzo e non un fine. Questo vale per chi gioca dall’inizio, sia per tutti gli altri ragazzi, indipendentemente da gioca prima o dopo”.

Dal settore giovanile alla prima squadra, dove Nicolò Zaniolo – arrivato a Roma nell’ambito dell’operazione che ha portato Nainggolan all’Inter – sta ripagando la fiducia del tecnico Di Francesco con prestazioni di spessore e la ciliegina di un gol “alla Totti” domenica scorsa con il Sassuolo. L’ex nerazzurro, già in campo al Trofeo Beppe Viola nel 2016 con la maglia della Fiorentina (e a segno nel 3-0 all’Arco), è solo l’ultimo dei giovani lanciati in prima squadra dai giallorossi. Alle esigenze di bilancio, infatti, la Roma sta abbinando una serie di investimenti in ottica futura. “In Italia non è semplice, perché nelle prime squadre ci sono obiettivi a breve termine da acquisire. Se tardano ad arrivare, per un club diventa complicato perché quegli obiettivi permettono di accontentare un po’ tutti, dalla tifoseria alla società. Malgrado ciò, la Roma oggi sta puntando con decisione a creare le basi per il futuro”.

Basi che si costruiscono anche al torneo internazionale Città di Arco – Trofeo Beppe Viola. “Partecipare a manifestazioni internazionali – conclude Tarantino – offre ai nostri ragazzi la possibilità di fare esperienza ad alto livello. Più alta è la qualità delle competizioni, più si matura: disputare tornei come il Beppe Viola in un contesto incantevole e prestigioso aiuta i nostri ragazzi a crescere”.



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