Franco Zavaglia, storico procuratore di Francesco Totti, ha rilasciato alcune dichiarazioni a TMW parlando del ritiro del numero 10 giallorosso.
“Sono un romantico del calcio e avrei preferito che fosse stato il giocatore a dire che la sua carriera finiva adesso. E invece è stata la società a decidere, la Roma di fatto ha già deciso. E se vorrà continuare a giocare dovrà trovare magari altre soluzioni credo all’estero”.
Lei che lo conosce bene che sensazioni ha? Che farà Totti?
Credo che smetterà e poi non so che cosa deciderà e cosa gli passerà per la testa. Magari adesso sarà comprensibilmente un po’ in confusione.
Che cosa gli può prospettare la Roma?
Se la Roma gli dà la possibilità di fare qualcosa di importante, lui è attaccatissimo ai colori giallorossi.
Ce lo vede da dirigente?
Ha esperienza e ha militato solo nella Roma, per sua scelta. Difficilmente lo si potrà vedere in un altro club. Dovrà essere pensato un ruolo per cui lui non sia un peso alla società e che al tempo stesso possa essere stimolante e gratificante per lui.
Quale è stato il momento in cui Totti poteva andarsene dalla Roma?
Quando l’allenatore era Carlos Bianchi. Non riteneva Totti un fuoriclasse. Al suo posto voleva a tutti i costi Litmanen. C’era allora la richiesta della Samp di Eriksson che aveva come vice Spinosi, che conosceva molto bene Francesco. Sensi però volle organizzare un’amichevole tra Roma e Ajax e pretese che Totti giocasse tutta la partita. Francesco si dimostrò imprescindibile e da quel giorno non ci sono stati più dubbi…
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