NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – Dopo la conferenza stampa, Eusebio Di Francesco, alla vigilia del match di Champions League contro il Viktoria Plzen, ha parlato ai microfoni di Roma Tv:
C’è molto entusiasmo attorno alla squadra…
“Teniamoci stretto questo entusiasmo, affrontiamo una squadra difficile”.
L’assenza di Pastore porterà a dei cambi?
“Noi giochiamo o con il 4-2-3-1 o con il 4-3-3, Pastore è un classico trequartista, ma questo ruolo lo sanno fare anche Cristante, Pellegrini, Coric, Zaniolo poi in base alla partita che faremo, valuterò chi giocherà”.
Pellegrini e Santon giocheranno?
“Santon ha dimostrato che può servirci tantissimo, ha intelligenza tattica. Le sue prestazioni nascono per i suoi allenamenti. Lorenzo lo avevo già visto a Sassuolo in quel ruolo, gli ho fatto guadagnare 20 metri che gli sono importanti per inserirsi, ce l’ha sempre avute queste cose, gli avevo già detto che poteva entrare al posto di Pastore”.
DI FRANCESCO A SKY SPORT
In questo mese di settembre si è vista una Roma con prestazioni altalenanti, con dei cali di tensione. Come si batte questo stato d’animo?
“Cercando di entrare nella testa dei calciatori, allenandoli in un certo modo ed è quello che abbiamo ritrovato: abbiamo cambiato assetto per metterli in condizioni migliori. Credo che sia fondamentale l’aspetto mentale nell’approcciare certe gare e questa di domani non la possiamo sbagliare specialmente nell’approccio”.
La differenza con il calcio italiano nella Champions è la fisicità. Come ci si pone con questa caratteristica un po’ diversa rispetto alla Serie A?
“Con altrettanta fisicità perché non se ne può fare a meno per poter competere a certi livelli, cercando di pareggiare la loro corsa perché sono una squadra che è bravissima a ripartire, difendendosi con le linee strette. Ha un attaccante molto bravo come Krmenčík che è stato seguito da squadre italiane e non è un caso. Poi cercando di mettere la nostra maggiore qualità tecnica, ognuna a disposizione dell’altra per poter far male”.
Contro il Viktoria mancherà De Rossi. Da chi si aspetta, in sua assenza, un salto di qualità?
“Da nessuno in particolare, ma da gruppo perché credo che si debbano responsabilizzare l’un l’altro creando un’unica entità. Daniele è il trascinatore, può essere l’allenatore in campo, quello a cui trasmetto le direttive, ma domani voglio vedere un’unica entità che potrebbe fare la differenza”.
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