Francesco Totti

Col 2017 ormai alle spalle è tempo di bilanci. Vediamo cos’è successo in casa Roma nell’anno appena passato. Iniziamo con le pagelle dei singoli giocatori.

PROMOSSI

Wojciech Szczęsny 7: buon periodo con il polacco tra i pali. Ottimo portiere, una gran sicurezza, sempre pacato e lucido. Non un grande estimatore delle “uscite”, questo sì che ci ha fatto sudare freddo.

Alisson 7: ha iniziato a farsi vedere disputando le partite di Europa League. Se la Roma detiene al momento il titolo di miglior difesa del campionato il merito è in gran parte suo. Non fa rimpiangere Szczęsny, ora alla Juventus.

Emerson Palmieri 6: ha iniziato in sordina e tra lo scetticismo generale – tutti ricordiamo i preliminari di Champions League e la partita con il Porto – ma la sua crescita è ormai sotto gli occhi di tutti. Basta pensare al gol spettacolare segnato contro il Villareal. Peccato per la lunga assenza dovuta all’infortunio, altrimenti la valutazione sarebbe stata sicuramente più alta.

Federico Fazio 7: difficile immaginare la difesa giallorossa senza l’argentino. Si è reso protagonista ogni giorno di più, diventando una certezza su cui contare sempre. ¡vamos Comandante!

Juan Jesus 6: le premesse per crescere ancora ci sono tutte. Buona alternativa, spendibile sia come centrale sia come terzino.

Kostas Manolas 7: per i bookmakers è sempre in procinto di andarsene, ma il difensore greco è rimasto a presidiare la difesa giallorossa, dove speriamo che rimarrà il più a lungo possibile.

Antonio Rüdiger 6: per gli amanti della difesa “ignorante”, la sua partenza è stata un duro colpo. Grinta e forza da vendere, uno di quelli sempre pronto a sputare sangue, anche se, in determinate occasioni, ci ha veramente fatto impensierire.

Aleksandar Kolarov 7.5: il migliore acquisto estivo, senza battere ciglio. Influente e indispensabile per il sistema di gioco della Roma, è un giocatore totale e completo, centro nevralgico della manovra giallorossa e spesso vero regista della squadra. Un highlander, 32 anni e non sentirli.

Alessandro Florenzi 6: il jolly della Roma, tornato dopo due infortuni al crociato, sta ingranando la marcia. Lo aspettiamo più forte che mai.

Daniele De Rossi 6-: la sua dedizione alla Roma non sarà mai in discussione. Ma alcuni aspetti del suo carattere – il rosso contro il Genoa – e molte delle sue prestazioni incolori in campo, purtroppo, si.

Gerson 6: portato a Roma come un promettente fenomeno, passa da panchinaro a titolare nella partita contro il Chelsea in Champions League grazie alla fiducia di Eusebio Di Francesco. Una rinascita per il brasiliano che, ne siamo certi, in futuro ci regalerà grandi soddisfazioni.

Clément Grenier 6: sufficiente, quel poco che abbiamo visto. Toccata e fuga.

Radja Nainggolan 7.5: un giocatore a tutto campo, infaticabile, sempre decisivo e pericoloso. Quest’anno sta ancora aggiustando la mira verso la porta, ma non dimentichiamoci i tanti gol segnati all’inizio del 2017, complice una posizione più avanzata.

Lorenzo Pellegrini 6: romano e romanista, a continuare la tradizione. Un ritorno che tutti aspettavamo, soprattutto perché si tratta di un giocatore promettente e con un margine di crescita altissimo. Le sue potenzialità ce le ha fatte vedere in più di un’occasione.

Mohamed Salah 6.5: un’assenza che inizia a farsi sentire. Manca la sua velocità e, soprattutto, i suoi gol.

Diego Perotti 6.5: l’uomo dell’ultimo minuto. Suo il gol del 3-2 a pochi secondi dalla fine della partita contro il Genoa, il giorno dell’addio di Francesco Totti, che ha permesso alla Roma di chiudere il campionato al secondo posto, avanti al Napoli. Suo anche il gol della vittoria contro il Qarabağ, che ha regalato alla Roma il passaggio agli ottavi di finale da prima del girone. Peccato che, soprattutto ultimamente, sia un po’ altalenante.

Stephan El Shaarawy 6: meriterebbe un bacio in fronte solo per il gol segnato al Chelsea dopo neanche un minuto di gioco. Ma da lui ci si aspetta di più, perché a volte capitano delle partite veramente sottotono e il gol diventa un fantasma anche per lui.

Edin Džeko 6.5: da capocannoniere della scorsa stagione, ad attaccante ripiombato nella crisi nera. Forse soffre il modulo di Di Francesco, fedelissimo al 4-3-3, e la forte pressione mediatica che gli grava sulle spalle dal suo arrivo a Roma. Non possiamo far altro che augurarci che la crisi passi. Daje Edin!

Francesco Totti 10: dal 28 maggio, ancora con le lacrime agli occhi. Grazie di tutto Francè.

BOCCIATI

Mario Rui 4.5: la maledizione del crociato colpisce anche lui. Gioca poco e niente e i pochi minuti in campo non sono di certo indimenticabili.

Bruno Peres 5: in alcuni momenti vaga senza costrutto per il campo, in altri dà la sensazione di esibirsi in giocate che nemmeno lui sa come gli siano riuscite. Col ritorno di Florenzi rimane spesso in panchina. Menomale.

Thomas Vermaelen 4: alcuni di noi non ricordavano neanche che fosse stato a Roma.

Leandro Paredes 5.5: giocatore niente male, con intuizioni intelligenti e un buon tiro. Ma non insostituibile.

Kevin Strootman 5.5: rendersi conto che in campo è l’ombra del giocatore che era prima dell’infortunio è una consapevolezza che non avremmo mai voluto raggiungere. Speriamo nel futuro.

Maxime Gonalons 4.5: al di sotto delle aspettative. Ingenuo, lento, prevedibile.

Cengiz Ünder 5: non ha ancora lasciato il segno.

Grégoire Defrel 4.5: una delusione, ora come ora. Solo sfortuna?

RIMANDATI

Łukasz Skorupski: per il momento una sola partita all’attivo in questa stagione, la sconfitta col Torino costata alla Roma la Coppa Italia.

Bogdan Lobont: dopo Antonio Donnarumma titolare nel derby di Coppa Italia tra Milan e Inter c’è speranza per tutti.

Leandro Castan: fedelissimo della panchina, presto in partenza, probabilmente.

Hector Moreno: ancora troppo poco spazio per il difensore messicano.

Rick Karsdorp: un terzino col crociato rotto, che novità!

Patrik Schick: l’acquisto più caro della Roma dovrà rimboccarsi le maniche, perché già rischia di essere classificato come una delusione.

Passiamo ora a bordocampo.

Luciano Spalletti 7: uno dei migliori allenatori su piazza. A lui l’ingrato compito di gestire la Roma nel delicato periodo dell’addio di Francesco Totti al calcio giocato. Situazione gestita malissimo, con molto nervosismo e una poca diplomazia che lasciava trapelare un’insofferenza nei confronti dell’ambiente giallorosso che i tifosi non gli perdoneranno mai. Caso Totti a parte, porta la Roma a conquistare il record di punti in campionato e l’accesso diretto alla Champions League.

Eusebio Di Franesco 6.5: gli serve un po’ di tempo per scrollarsi di dosso appellativi come allenatore di provincia, zemaniano, non adatto alla Roma e non all’altezza di una competizione europea. Lo danno per spacciato il giorno dei sorteggi di Champions League, quando la Roma pesca un girone di ferro. Un inizio di campionato più che positivo, culminato con la vittoria del derby e con il passaggio agli ottavi di Champions League con la Roma prima del girone. Il mese di dicembre interrompe l’idillio giallorosso, ma niente è perduto. Completa fiducia in mister DiFra.

Walter Sabatini 6.5: un personaggio, considerato il mago del calciomercato. Ha fatto tanto alla Roma, ma ci ha anche rifilato qualche sòla, come si dice in gergo.

Monchi 6.5: uno dei dirigenti sportivi più celebrati del momento, un salto di qualità per una squadra che vuole avere mentalità europea. Suo il merito dell’arrivo di Patrik Schick alla Roma, il colpo di mercato dell’estate. Ha portato a Roma anche Kolarov, e per questo bisogna solo ringraziarlo.

Mauro Baldissoni 7.5: vince l’estenuante crociata per l’approvazione del progetto dello stadio della Roma. Per lui solo applausi.

James Pallotta 6.5: ambiguo nella gestione del caso Totti, spesso fischiato allo stadio. L’assunzione di Monchi e lo stadio della Roma gli fanno riguadagnare punti.



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