La Juventus cannibale vince meritatamente il sesto scudetto consecutivo. Lo fa grazie a grandi campioni (Buffon, Dybala, Mandzukic, Dani Alves, Higuain su tutti) ma anche per via di una programmazione societaria seria. Lontanissima anni luce dal modus operandi di Lucky Luciano Moggi che ha fatto discutere e lo fa tutt’ora. Agnelli, Elkann, Marotta, Paratici e Nedved compongono l’ossatura vincente fuori dal campo che hanno costruito anno dopo anno, vendendo poco e in maniera intelligente perchè, come dice Marotta “Si vince comprando ma anche tenendo i migliori”.
Cosa che non ha fatto la Roma in questi anni. Il secondo posto è l’oppio dei poveri. E’ un contentino per quei pochi tifosi della Roma che ancora credono in questa società, la quale si pavoneggia per il record di punti della storia giallorossa che arriverà domenica battendo il Genoa. La Roma, per motivi di bilancio, deve vendere per acquistare, punta al secondo posto per avere quei 40 milioni da mettere al bilancio e non andare in rosso. Nessuna ricapitalizzazione. Nessun presidente o socio che immetta nel capitale sociale un bel gruzzoletto per poter competere seriamente con la Juventus.
La realtà, volente o nolente, è questa. Dispiace perchè – parlando di campionato e non di coppe – qualche punto in più sarebbe potuto arrivare e non era così impossibile, forse, avvicinarsi alla Juventus ancora di più. I punti persi con Cagliari ed Empoli, per non parlare del derby e della sfida con l’Atalanta in casa, avrebbero permesso alla Roma un’ultima domenica di campionato di altri tempi, magari a giocarsi lo scudetto come non accade ormai da 7 anni. Qualcuno parlerà di record di gol, di record di punti e altri record personali: tutto vero. Ma… zero tituli.
Vincere è l’ambizione di tutti, una sola ci riesce. Vorrei non festeggiare più secondi posti e piazzamenti ma alzare qualche trofeo. Basta vedere vincere sempre gli altri. Chiedo tanto? Per la Roma americana, evidentemente, sì…
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