Il difensore della Roma Juan Jesus ha rilasciato un’intervista all’Ohiri Field di Harvard parlando di questa seconda parte del ritiro giallorosso.
Come va il lavoro?
Sta andando benissimo, tutta la squadra sta facendo sempre meglio per capire i concetti del mister. Già abbiamo dimostrato in una partita di saper stare corti e avere le distanze, stiamo facendo un buon lavoro e un buon ritiro. Manca una settimana, abbiamo tanto da fare.
Di Francesco sta lavorando tanto per reparti. Come ti trovi?
Benissimo, quello che conta è il concetto di stare corti, così do una mano alla squadra, possiamo rubare palla per fare un contropiede veloce. E se perdiamo la palla siamo già molto corti per recuperare subito, da terzino o da centrale cambia poco per me. Conta essere corti e compatti.
Con Kolarov difesa a posto?
La difesa era già a posto prima, mi fido al 100% di quelli che ci sono. Ora Kolarov è un valore aggiunto, è esperto, ha giocato alla Lazio e al City. E’ un grande giocatore e speriamo ci darà una mano. Sarà importantissimo.
Ti senti trascurato per il fatto che non si parli mai di te? Cosa ti aspetti da questa stagione?
E’ sempre stato così, da quando sono arrivato qui, poi i giornalisti fanno la loro informazione ma io ho sempre meritato sul campo. Sarà lo stesso quest’anno, lavoro sempre per stare tra i titolari, poi il mister decide chi deve giocare.
E’ il migliore Jesus a Roma?
Ho finito la stagione ad alti livelli ,devo mantenermi. C’è sempre questa pressione, la gente ormai dimentica che ancora ho 26 anni e ho tanta strada da fare, tanto da imparare. Sono pronto a tutto.
Le altre si stanno rinforzando tanto: pensate di essere competitivi per lo scudetto?
Sì, ci fa piacere così il campionato è più competitivo con Milan, Inter, Juve, Napoli e Roma. E’ più bello giocare con le squadre più forti, ti danno più carica e anche i tifosi vengono più spesso allo stadio con tante partite belle.
La differenza tra Spalletti e Di Francesco.
Spalletti è più esperto, ma la tattica in Italia cambia poco per i centrali, dobbiamo stare sempre bene con il corpo e capire quando scappare. Non c’è tanta differenza, la tattica italiana è sempre quella.
Su Gerson: cosa gli manca?
E’ giovanissimo, ha 20 anni. Deve migliorare tanto, gli manca ancora un po’ di fiducia e continuità per aiutare il gruppo, poi il mister decide chi gioca. Nella squadra ci vuole prima di tutto un gruppo forte.
Su Moreno: che impressione ti ha fatto, visto che è un tuo rivale per il posto in squadra?
Non è il mio rivale, è un compagno di squadra. Siamo tutti pronti ad aiutare la Roma, ci ho giocato contro. E’ un bravissimo ragazzo, sa dove stare in campo, aiuterà tantissimo la Roma come tutti gli altri ragazzi che sono a disposizione.
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