Luciano Spalletti, allenatore della Roma

Continua lo stillicidio. Continua la presa in giro. Continua la montagna di fango nei confronti di Totti. Ad una domanda inutile, arriva una risposta indecente: “Mister, come gestirà le ultime due partite di Totti?” Domanda inutile non per la la sostanza, ma perchè la risposta da parte del toscano era già scritta. “Totti è una leggenda, ma io devo pensare a vincere”. Tradotto dallo Spallettiano all’italiano: Totti non è in grado di farmi vincere le partite.

Ma siamo sicuri? Spalletti gli ha mai dato la possibilità di aiutare la causa giallorossa in questa stagione? Oppure è più plausibile che, visto lo scorso anno, in cui Totti è stato decisivo, la paura era talmente tanta che ha eliminato il problema: non farlo giocare.

Andrò controcorrente, perchè non abitando a Roma non può essere altrimenti, e dico una cosa forte: Spalletti deve dare le dimissioni dopo Chievo-Roma. In ogni caso: sia di vittoria, sia di pareggio, a maggior ragione in caso di sconfitta. La Roma non merita un allenatore che sta distruggendo psicologicamente l’ultima bandiera del calcio italiano. I giallorossi sono più forti del Chievo e vinceranno la partita comunque, sia con Totti che senza Totti. A questo punto mi interessa che Spalletti vada via il prima possibile. E’ inammissibile che per un “rancoroso” (cit. Salvini), Totti faccia rima con sconfitta. E sono gentile se non ricordo lo straordinario score di cosa ha vinto il “rancoroso”. Le vittorie della Roma, invece, sono sempre state legate ad un solo nome: Francesco Totti. Per questo molto presto il direttore di questo sito che mi ospita gentilmente proporrà una petizione per far giocare Totti nell’ultima partita contro il Genoa. Come dice Del Piero: “Farei giocare il Capitano della Roma con i rossoblu, anche se la partita fosse decisiva per il secondo posto”. Parole sante, da chi di calcio ne sa davvero.

Per questo chiedo a gran voce le dimissioni di Luciano Spalletti dopo Chievo-Roma. Il mio desiderio cadrà nel vuoto, è comprensibile, ma vedere questo squallido teatrino ad ogni conferenza è diventato stucchevole. Totti è la Roma e la Roma è Totti. Non di certo Luciano Spalletti da Certaldo.

P. S.: Ai “rancorosi”: scatenatevi pure con gli insulti… Più sono, meglio è.



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