Tana! Per Giuseppe Provenzano, ovvio. Non sono di Roma, ma ho imparato questo slang da molti miei amici romani e romanisti (non frequento laziali, per fortuna, anche perchè qui dove abito non ce ne sono). Sono romanisti veri. Veraci. Sono quei romanisti, per intenderci, che si arrabbiano (eufemismo) quando Totti gioca solamente 4-5 minuti a partita. Sono quei romanisti, come me, che non riescono a capire l’accanimento di Spalletti nei confronti della storia vivente della Roma. O forse lo capiamo e non ce ne vogliamo capacitare.
Però torniamo all’inizio. Ripartiamo da “Tana”. Ormai ci sono pochi dubbi: “Nati il 7 giugno”, pseudonimo che scrive su “Il Tempo”, è Giuseppe Provenzano, in arte Joe Pro. Un italo-americano, architetto, amico di James Pallotta. Quando collaboravo per ASRomaRadio.it, scriveva, appuntava, analizzava, vivisezionava, tutte le trasmissioni. Poi, nelle svariate e-mail che inviava al direttore dell’epoca, dispensava “consigli”. “E’ meglio dire questo”, oppure “Per questo argomento usa termini diversi”. E ancora “Bisogna portare positività all’ambiente, solo così si può battere la Juve”. Concetti che, di per sé, non erano nemmeno sbagliati. Ma una domanda sorge spontanea. Chi te l’ha chiesto? Naturalmente non abbiamo seguito nemmeno un consiglio che ci ha dato. Anzi, a volte facevamo l’opposto perchè si riteneva fare giusto così.
Ma lo capite come l’AS Roma abbia voluto, provato, cercato, di plasmare l’informazione romana? Eppure ASRomaRadio.it era una piccola web radio. Forse tanto piccola non era, a pensarci bene. Sì, perchè se qualcuno dagli States vuole fare una proposta, evidentemente ha fiutato la potenzialità di quella piccola-grande web radio. Tant’è vero che nel giro di un anno, il dominio www.asromaradio.it è stato riassegnato alla Roma. Eravamo scomodi. E forse il direttore lo è ancora adesso.
Joe Pro è caduto con tutte le scarpe nella nostra provocazione. Nel suo pezzo di oggi parla di “torti subiti” da alcune persone. E quella persona è il direttore Marco Violi. Non sono presunti, sono reali. Se per esprimere una propria opinione vuol dire andare contro il diktat della Roma, non c’è libertà di stampa. Le “fake news”, termine che va tanto di moda oggi, le creano ad arte gli amici giornalisti (per convenienza) di alcuni dirigenti, che per avere una notizia in più venderebbero anche la madre.
Io, ormai, mi sono distaccato da questo mondo. Ma seguo con interesse tutto quello che gira intorno alla Roma. E se la penso come il direttore, vuol dire che non è solo lui il visionario. Guardo, osservo, cerco di capire, mi faccio la mia idea. E’ quello che non vorrebbe l’AS Roma. Vorrebbero creare un regime di comunicazione come in Korea del Nord. Si sa, gli americani sono abituati ad insabbiare, noi in Italia siamo abituati spesso a “sputtanare”. E’ una questione di cultura. Caro Joe, continua con i tuoi “strali” (ma perchè ripeti sempre la stessa parola?), Romagiallorossa.it continuerà a raccontare la realtà delle cose. E non te la prendere se abbiamo capito chi sei. Non era poi tanto difficile.
P. S.: Totti merita un finale di carriera diverso. Spalletti passerà alla storia come colui che ha distrutto calcisticamente la storia vivente per la Roma. Speravo, in cuor mio, che il tecnico toscano potesse passare alla storia per aver riportato un trofeo a Roma. Non sarà così. Ma in fondo, cos’è giusto in tutto questo? Nulla. Rimaniamo solo noi. Rimangono solo i veri romanisti. Quelli che festeggeranno il 21 aprile il Natale di Roma e il 22 luglio i 90 anni di questo club. Non il 7 giugno come vorrebbe qualcuno. Forza Roma!
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