Paulo Dybala

AS ROMA NEWS DYBALA – Gol, mate e promesse. Facile la vita quando ti chiami Paulo Dybala e hai un piede sinistro che in Argentina fa scomodare paragoni col dio del calcio, di cui è meglio non pronunciare il nome invano (sì, è lui, ci siamo capiti). Come riferisce La Gazzetta dello Sport, una cosa è certa: questo inizio di stagione per l’attaccante – come potete vedere dai dati a fianco – è fra le migliori della sua carriera. Un avvio santificato da tre reti, due assist e, soprattutto, da 7 partenze nella formazione titolare.

Quanto basta per aprire il libro dei propositi, che ha un capitoletto introduttivo: la Joya alla Roma può gustare un mate eccellente, insieme a Viña e Ibanez. “Quando a Empoli ho fatto il gesto del ciuccio – ha raccontato Paulo – la mia ragazza, Oriana, si è spaventata. Invece era dedicato a Viña, con cui beviamo il mate tutti i giorni a colazione insieme a Ibanez. Lo fa buonissimo”.

Non sappiamo se questo sia il carburante che occorre per volare, ma di sicuro l’argentino era partito per la trasferta toscana con una certezza: tre vittorie per arrivare alla sosta in modo sereno. La prima è arrivata, griffata proprio da Dybala – gol, assist e di gran lunga il migliore in campo –, la seconda dovrebbe arrivare domani contro l’Hjk Helsinki, per prepararsi nel modo migliore al big match di domenica contro l’Atalanta.

Inutile nasconderlo, dopo la straordinaria accoglienza che i tifosi della Roma gli hanno tributato, Paulo vorrebbe ripagarli con un trofeo. “Non voglio dire che puntiamo a vincere qualcosa in particolare, ma dobbiamo creare una mentalità vincente. Stavolta in Europa League dobbiamo vincere per forza dopo la sconfitta contro il Ludogorets”.

La mentalità vincente è quella che la Joya ha interiorizzato negli anni alla Juventus. Facile dire adesso, vedendo le difficoltà bianconere, che lasciarlo andare via da svincolato forse non è stata una idea geniale, ma il parere che conta è quello dei calciatori. E a Torino sono tanti i colleghi e gli amici – da Danilo a Cuadrado, per arrivare ai baby in ascesa come Miretti e Fagioli – sono ancora in contatto con Paulo e soffrono di nostalgia.

Ma il calcio è spietato, basti pensare che fino a qualche settimana fa la Joya era senza gioia perché senza contratto. “Non mi era mai successo. Dovevo mantenere la calma e avevo bisogno di allenarmi con una squadra, sapevo che dovevo mettermi bene fisicamente anche in vista del Mondiale. Non ho mai avuto brutte sensazioni, sapevo che avrei trovato il posto migliore per me e l’ho trovato”.

Di sicuro questo lo aiuterà proprio in chiave Mondiale, visto che nella sosta Paulo partirà per gli Stati Uniti per le due partite in nazionale che si disputeranno a Miami e New York. E ovviamente i gol che sta segnando in giallorosso sono già rimbalzati in Sudamerica, facendo lievitare il suo appeal.

Insomma, più o meno tutti felici, anche se José Mourinho ha ammonito i suoi: “Quest’anno ci sono aspettative alte perché abbiamo preso un giocatore che in condizioni normali non giocherebbe nella Roma perché non siamo un super club dal punto di vista economico. Dobbiamo crescere, c’è bisogno di competitività interna. C’è qualche giocatore che non accetta la competizione. Invece bisogna alzare il livello e non essere giù di morale. Una grande squadra ha bisogno di questo”.

Per questo Dybala ha ceduto senza problemi il rigore a Pellegrini perché sapeva che Lorenzo ne aveva bisogno. Per questo il feeling con Abraham in campo deve crescere, perché l’argentino con l’inglese ancora non è un campione. D’altronde, non è detto che i fuoriclasse debbano essere perfetti. E Dybala alla Roma va benissimo così.



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