Aleksandar Kolarov

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) Avesse avuto un’alternativa, probabilmente Kolarov la partita di oggi contro il Benevento l’avrebbe vista dalla panchina o, addirittura, dalla tribuna. Invece, con Emerson a Londra e Silva che sarà pronto soltanto tra un paio di settimane, il serbo è l’unico terzino sinistro a disposizione di Di Francesco. La Roma, in questo momento, è costretta a sperare che non gli prenda neppure un raffreddore e, un giorno sì e l’altro pure, ringrazia l’enorme professionalità dell’ex City. Vita serale ridotta al minimo, massima cura dell’alimentazione, social network banditi, concentrato solo e soltanto su calcio e famiglia, Kolarov arriva sempre prima dell’orario previsto e quasi sempre fa un lavoro specifico in palestra propedeutico all’allenamento con i compagni. In Champions le ha giocate tutte, in campionato ha saltato solo la partita con il Bologna, mezz’ora tra Udinese e Spal, poi di nuovo sempre in campo. E con un rendimento spesso ben oltre la sufficienza, anche se nelle ultime apparizioni la stanchezza si è fatta sentire anche per lui.

SEMPRE PRESENTE – Le partite stagionali sono 28 su 30, ma anche se a Trigoria non ha mai tempo di riposare, il rendimento è in linea con quello del passato: lo scorso anno, a febbraio, aveva disputato 22 partite di Premier (come ora), due stagioni fa era a 21, segno che nonostante il tempo che passa (ha 32 anni, compiuti a novembre) riesce a mantenersi integro e costante. Al City era uno dei senatori, alla Roma è molto di più, non fosse altro per mancanza di alternative che, di fatto, da agosto non ci sono mai state. Dovrà fare gli straordinari fino a marzo, almeno, poi Di Francesco spera che Jonathan Silva gli fornisca garanzie tali da poter concedere a Kolarov una domenica di riposo.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨