AS ROMA NEWS PELLEGRINI – Il viso è quello di un uomo dispiaciuto, la voce è rassegnata, ma le parole sono piene di speranza. Lorenzo Pellegrini ci ha messo la faccia con i tifosi. È accaduto ieri sera dopo il primo allenamento diretto da Claudio Ranieri. Il capitano si è fermato all’esterno del centro tecnico raccontando la tristezza dello spogliatoio: «Stiamo male, come state male voi tifosi», ha detto, riferisce Il Messaggero.
Da lui ripartirà sir Claudio per ricostruire la mentalità della squadra. Lo ha fatto anche nel 2019 nei due mesi in cui è stato chiamato dopo la crisi Di Francesco, lo ha fatto sempre giocare, salvo quando era infortunato, piazzandolo sulla trequarti nel suo 4-2-3-1. Se si rivitalizzerà e uscirà dal tunnel, allora tutti lo seguiranno. E ascoltandolo, la volontà c’è: «La maglia della Roma è sempre rispettata. Le cose a volte vengono e altre no, ma il rispetto non manca mai. Per gli allenatori e, soprattutto, per la maglia, che portiamo addosso. Lo sappiamo anche noi che le cose non stanno andando».
Lui, che porta la fascia al braccio, ha una responsabilità in più e per questo è tra i più fischiati all’Olimpico. Fischi che gli fanno male e, probabilmente, incidono anche sulla resa in campo. Il punto più basso è stato raggiunto domenica scorsa contro il Bologna, quando Pellegrini non c’era, ma la Curva Sud a fine primo tempo ha smobilitato.
I gruppi hanno rimosso gli striscioni che gli identificano e hanno lasciato il settore: «Mi è dispiaciuto. Soprattutto perché le cose non vanno, non siamo stupidi. Né facciamo finta di niente, né ce ne freghiamo. Cerchiamo di fare tutto quello che è nelle nostre corde». Ma la storia di quest’anno lascia spazio a libere interpretazioni: una squadra incapace di vincere e reagire che ha fatto saltare già due allenatori. Tre nell’anno solare se si considera anche Mourinho.
Ranieri è stato chiamato proprio per mettere un punto a una situazione pericolosa. Vicina a degenerare. Salvare una squadra che ha perso le motivazioni e soprattutto restituire serenità a una squadra intimorita. Impaurita dai fischi, dai risultati, dalla classifica e dagli avversari. Claudio tra le sue tante qualità, ha anche quella restituire certezze ai suoi giocatori, di farli credere nei loro mezzi. Uno psicologo, ma anche un parafulmine sui cui dirotterà tutte le attenzioni. Non punterà mai il dito contro la squadra, ci metterà la faccia. Non a caso ha scelto di parlare oggi, a meno di 24 ore dal suo annuncio. Da romano sa quanto la città stia aspettando spiegazioni.
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