AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ABRAHAM – Quella di Budapest sarà anche una sfida dal sapore inglese, scrive La Gazzetta dello Sport. Lo certificano Abraham e Smalling. L’attaccante «Per la finale bisogna essere ottimisti – dice il centravanti –. L’anno scorso abbiamo ottenuto un grande successo e per me sarebbe un sogno vincere questa competizione, magari anche con un mio gol».
Abraham ha già vinto Champions e Conference e va alla caccia della Coppa che gli manca. «Tutti i trofei devono rappresentare una motivazione. Due finali in due anni non le avrebbero pronosticate nessuno. Dovremo dare tutto per non avere rimpianti». Sul fatto che in questa stagione stia rendendo meno è sincero: «Il nostro gioco penso che per un attaccante sia fastidioso, ma sarei pronto anche a fare il difensore pur di trionfare. Meglio vincere un trofeo che segnare un gol».
Lontano dall’Inghilterra è un po’ uscito dal giro della nazionale. «Non ho rimpianti, sapevo che c’era questo rischio, ma è un’esperienza bellissima». Tra l’altro si parla anche di un possibile ritorno in Premier. «Nel calcio ci sono sempre tante voci. Vedremo cosa ci riserverà il futuro». Titoli di coda sul razzismo. «Ho visto che cosa è successo in Spagna. In passato cose simile erano successe anche in Italia. la mia unica esperienza del genere è stata solo una volta nell’Under 21. Nel calcio non c’è spazio per queste persone».
Smalling, invece, per la finale punta su Mou. «Penso che un allenatore così grande ci trasmette fiducia. Similitudini fra il mio United he vine nel 2017 e questa Roma? Entrambe hanno caratteristiche alla Mou: provarci fino alla fine e seguire le indicazioni che vengono date. Il Siviglia? L’abitudine a vincere conta, ma ci aiuterà aver vinto lo scorso anno e l’avere uno come Mou».
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