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Abraham è già bomber da record: “Ma non voglio fermarmi ora”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA EMPOLI ABRAHAM – «Ha segnato senza rigori e avendo colpito tanti pali ma onestamente da lui mi aspetto di più, ha spazio per migliorare anche a livello qualitativo». José Mourinho – alla vigilia di Empoli-Roma – ha toccato le corde giuste, evidentemente: Tammy Abraham ha dato di più, come chiesto/auspicato dallo Special. Doppietta a Empoli, entrando anche negli altri due gol, quello di Zaniolo e quello di Sergio Oliveira, scrive Il Messaggero.

Un giocatore, l’inglese, davvero completo. E poi sorride, questo non guasta. I numeri sono dalla sua parte, e non solo per le reti in totale (17 e 7 dei dieci in campionato sono state segnate in trasferta), siamo alla quarta doppietta (due in Conference e due in A), senza contare i pali colpiti (7) e gli assist (4). In più, dai dati di Abraham mancano i rigori: vorrebbe calciarli (ricordiamo quello allo Stadium…) ma non gli è ancora capitato. E, come riporta Opta, da inizio novembre 2021, solo Robert Lewandowski (14) ha segnato più di Tammy (a quota 13) senza i tiri dal dischetto.

Il tutto, se consideriamo che Tammy ha solo 24 anni ed è al suo primo anno nel campionato italiano, è un grosso successo. In pochi mesi e 30 partite, si è preso la Roma e non solo per averne imparato l’inno, che canta come un tifoso della Sud. Non è roba da tutti, insomma. Non è roba nemmeno per chi, qui a Roma, ha lasciato il cuore e parliamo di un mito, Rudi Voeller che alla prima stagione, anche per via di qualche infortunio di troppo, aveva segnato 5 gol in 28 gare.

Poi, bomber Abel Balbo ne ha firmati 13 in 32 partite ed Edin Dzeko 10 in 39. Quindi c’è Batistuta, che fa corsa a sé: nella sua prima stagione, quella del terzo scudetto della Roma, Gabriel ha scritto il suo nome nel tabellino marcatori 15 volte in 17 gare. E Montella 15 reti in 28 partite. Abraham è un punto fermo di Mou, lo fa sempre giocare, a inizio stagione per le sue caratteristiche di uomo squadra, di uomo che gioca per gli altri, ora anche perché di reti ne ha cominciati a segnare in serie e ci tiene, vedi quando ha rubato il gol a Mancini, e aveva ragione: il difensore esultava ma la palla l’aveva messa dentro prima lui («non volevo interrompere la sua gioia», ci ha scherzato su Tammy).

Lui non conosce turnover, in campionato ha saltato una partita ma solo per squalifica. Impressionante quando è andato in campo a metà ottobre dopo un brutto infortuni patito in nazionale. Ieri, nella ripresa, il calo è suo e di tutta la squadra. E qui bisogna crescere. «Abbiamo avuto l’atteggiamento sbagliato. Purtroppo, può capitare rilassarsi dopo quattro gol. Il mister ci aveva avvisato e purtroppo è successo. Dobbiamo prestare attenzione perché la prossima volta potrebbe finire 4-4. La mia prestazione? Voglio aiutare la squadra il più possibile con gol e assist. Per fortuna nell’ultimo periodo ne abbiamo fatti tanti».

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Mou lo benedice ancora, come alla vigilia: «Deve segnare sempre. Ogni partita (lo dice ridendo). Deve provare e prendersi addosso questo tipo di pressione. Da un attaccante voglio tanti gol in più, se non fai gol ma fai tante cose sono contento».

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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