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Rassegna stampa

Abraham: “Sognavo un giorno così, adesso ho capito cos’è il derby a Roma”

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AS ROMA NEWS DERBY ABRAHAM – Dopo il 3-0 nel primo tempo, alzi la mano quel tifoso della Roma che non sia ritornato indietro nel tempo di venti anni, a quel 10 marzo 2002 in cui il derby fu santificato da un 5-1 giallorosso passato alla storia per il poker di Vincenzo Montella e lo straordinario pallonetto di Francesco Totti, che festeggiò dedicando la sua partita alla fidanzata Ilary con la maglia «6 unica», scrive La Gazzetta dello Sport.

Sembrava il connubio perfetto: un attaccante in forma straordinaria e un capitano che nobilitava il successo con una rete indimenticabile. E poiché a volte la storia si ripete, l’Olimpico ieri ha dato il via a una notte giallorossa sulla stessa lunghezza d’onda. Con capitan Pellegrini che – proprio davanti agli occhi di Totti – regala una gioiello su punizione, ma soprattutto con Tammy Abraham che ha realizzato la rete più veloce e la doppietta più veloce di una Stracittadina (rispettivamente, 56 secondi e 22 minuti).

Non nascondiamolo: ormai l’inglese è il re della Roma giallorossa e i 40 milioni spesi per il suo acquisto paiono già un affare. Le 23 realizzate, infatti, lo rendono il cannoniere più prolifico della storia giallorossa del Dopoguerra, avendo scavalcato due titani come Gabriel Batistuta e lo stesso Montella, fermi per sempre a 21. Non basta. In questo anno solare, il 2022, Abraham è il cannoniere più prolifico della Serie A davanti a Immobile, il che rende ancora più dolce il successo contro la Lazio.

Dopo essere andato insieme ai compagni sotto la curva Sud per festeggiare con i tifosi e fare il segno del «tre» con le dita, Tammy trasuda emozione. «Non ho parole nel vedere che cosa significa per i giocatori e i tifosi questa gara. Nelle ultime settimane avevo sentito parlare del derby, e aver contribuito con due gol mi fa felice. Non potevo chiedere di più. Devo dire grazie ai compagni e ai tifosi. Da quando sono arrivato mi hanno fatto sentire a casa. Voglio aiutare la squadra il più possibile, siamo uniti e crediamo in quello che facciamo. La Roma ha investito molto su di me e desidero ripagarla».

Il centravanti inglese fa ancora in tempo a masticare qualche malinconia per l’errore fatto nella ripresa, quando si è trovato solo davanti a Strakosha. «Sono deluso per non aver fatto tripletta. Da lì di solito non sbaglio, ma abbiamo vinto comunque e ho fatto due gol a casa nostra. Sono molto felice lo stesso».

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Nella celebrazione, però, coinvolge tutta la squadra, che ha davvero dominato la partita. «Stavolta la Roma ha fatto tutto al meglio – spiega -. Questa è la nostra casa, questa è Roma. Abbiamo vinto una grande gara ed è giusto che ora festeggiamo con i nostri tifosi, con i compagni e con la famiglia». Poi, chiudendo l’intervista fatta tutta in inglese, sgrana anche una promessa: «Per adesso, quando voglio descrivere bene le emozioni parlo ancora la mia lingua, ma tra un paio di mesi farò le interviste in italiano».

Per quei giorni, forse anche l’incontentabile Mourinho, dopo la laurea, gli avrà concesso anche la lode. Infatti, l’allenatore portoghese, per sua natura, pretende sempre di più da un giocatore dalle potenzialità di Abraham. «Quando tanti dicono che Tammy è fantastico, io non sono d’accordo – commenta -. Ha grande potenzialità, ma so che può fare sempre quello che ha fatto stavolta. Non parlo solo del gol, ma di come ha protetto e gestito la palla. Contro il Vitesse, ad esempio, non aveva mai controllato un pallone. Io esigo tanto da lui, perché ha tante qualità e deve giocare sempre così». Capito Tammy? Lo Special One non si accontenta mai.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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